Il progetto formativo del Seminario diocesano

PREMESSA
 
Può un’azione educativa rimanere imprigionata nelle strette maglie di un progetto.
La parola ‘progetto’ richiama qualcosa di ben definito e strutturato. Dice regole precise da rispettare, vincoli cui bisogna attenersi, confini che non è possibile valicare.
Il termine ‘educazione’ invece fa riferimento ad un’azione che, proprio perchè diretta alla persona, chiama in causa la fantasia, la creatività, in una sola parola, l’amore.
Amava dire infatti il grande maestro dei giovani, don Giovanni Bosco, che l’educazione è ‘cosa del cuore’!
E allora, abbiamo forse messo insieme due parole che rimandano a due mondi per loro natura opposti o abbiamo accostato due realtà che possono assumere tutta la loro rilevanza ed ottenere tutta la loro efficacia solo se si richiamano reciprocamente?
Alcuni di fatto ritengono che l’attività del ‘progettare’ e ‘programmare’ frantumi e logori l’azione educativa, comprima la libertà di chi educa e di chi viene educato, stimoli soltanto una verbosità inconcludente. Nella migliore delle ipotesi, il progetto e il programma sono considerati da questi cose soffocanti e da ridurre il più possibile.
Noi invece pensiamo che sia più vera la seconda ipotesi.
Siamo convinti, cioè, che solo un’azione educativa mirata ed organica è capace di svegliare nell’animo del ragazzo quella naturale e prepotente ansia di vita che, come in un seme, dorme nella sua coscienza in attesa di essere liberata, promossa e guidata.
Di qui l’importanza e l’esigenza di un intervento formativo che ne specifichi finalità, obiettivi, itinerari, metodi…
Educare è un’arte complessa. Probabilmente la più difficile e la più delicata. Non è possibile pertanto affidarla solo al buon senso, alle capacità personali e allo zelo dell’adulto. Non è possibile improvvisarla: da essa dipende il destino e la felicità dei nostri giovani. Non è possibile ridurla a qualche strtegia o tecnica di animazione o a qualche semplice attività formativa.
Ecco, in poche parole, la ragione per cui ci siamo impegnati ad individuare e ad elaborare questo ‘progetto educativo’.
Interlocutori privilegiati di questo nostro lavoro sono la famiglia e la comunità parrocchiale. E’ con queste agenzie educative, fondamentali ed importanti per la crescita armonica dell’adolescente, che vogliamo condividere la sperimentazione di questo piano educativo, mossi come siamo tutti quanti dall’unica passione per la maturazione dei giovani a noi affidati.
Si ringraziano la Dott.ssa Marta Lobascio e il Dott. Michele Ciccolella che con la loro competenza e disponibilità hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. A loro va la nostra viva riconoscenza.
 
Gli educatori del Seminario