La bellezza ritrovata

Un volume per celebrare i dieci anni di episcopato di Mons. Felice di Molfetta, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano.

Sarà presentato venerdi 28 gennaio nella Pinacoteca Civica. Interverranno anche il vescovo mons. Martella e il sindaco di Tria

 

Nella ricorrenza del decennale della ordinazione episcopale di mons. Felice di Molfetta, venerdì 28 gennaio 2011, alle ore 18.00, nella Sala conferenze della Pinacoteca Civica ‘Michele de Napoli’, Francesco Di Palo curatore del volume La Bellezza ritrovata. Beni culturali ecclesiali, arte e architettura sacre, restauri nella Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano nei dieci anni di magistero episcopale di mons. Felice di Molfetta, Claudio Grenzi Editore, presenterà l’opera. Interverrà Vincenzo di Tria, sindaco di Terlizzi. Presenzieranno mons. Felice di Molfetta vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano, mons. Luigi Martella vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. La serata è organizzata da Comune e Università della Terza Età di Terlizzi presieduta da Angela Stragapede.

L’incontro è un ritorno di mons. di Molfetta nella città natale che lo ha visto protagonista uomo di fede e di cultura e ora lo annovera tra i suoi figli più illustri.

L’elegante volume sostanzia il magistero del vescovo sotto il particolare aspetto del recupero, tutela, valorizzazione del patrimonio religioso e insieme della promozione di nuove opere per il culto e la liturgia, nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

Esso, infatti, racconta e si fa carico delle ‘stratificazioni’ e delle espressioni di fede, memorie storiche e bellezze artistiche, depositate attraverso i secoli e rimesse al centro dell’attenzione delle comunità diocesane che include anche i comuni di Candela, Carapelle, Ordona, Orta Nova, Rocchetta Sant’Antonio, Stornara, Stornarella. Una ‘bellezza’ ritrovata, come recita il titolo, in un territorio pur vasto ma ai margini della conoscenza turistico culturale e degli stessi itinerari religiosi che si rivela, invece, ricco e per niente marginale, capace di riservare straordinarie sorprese come la serie di dipinti di Paolo de Matteis, le notevoli sculture napoletane sia in marmo che in legno tra cui una pregevole Madonna con Bambino degli inizi Cinquecento. Notissima  la pala giaquintesca raffigurante la morte di san Giuseppe.

Accanto alle opere antiche, si passano in rassegna quelle ‘nuove’ che hanno arricchito di sostanza teologica, forme e colori, la diocesi: a solo titolo esemplificativo si citano il portale bronzeo di Ernesto Lamagna e il monumentale ciclo di vetrate con storie del Vecchio e Nuovo Testamento per la cattedrale di Cerignola.

Il volume si chiude con il museo diocesano, istituito ad Ascoli nel 2004, nel quale sono confluite numerose testimonianze dai comuni della diocesi: un ‘museo nel museo’ perché ospitato, insieme alle collezioni civiche, nel complesso monumentale di Santa Maria del Popolo, che fu sede degli Agostiniani, ora completamente restaurato.

Il prestigioso  volume, che l’intera comunità diocesana ha inteso offrire al proprio pastore nella ricorrenza del decennale di ordinazione episcopale, si avvale di un ricco corredo fotografico che contribuisce a ridare spessore, splendore e  dignità artistica alle tante opere ‘ritrovate’. 

Fine dell’iniziativa, di alta valenza culturale, è, infatti, anche quello di mettere sotto gli occhi dei fedeli e di inserire nei circuiti della conoscenza e della fruizione, edifici sacri e luoghi, opere d’arte rappresentativi della diocesi che, come lo stesso presule scrive nella postfazione, ‘rappresentano una promessa, quella di custodire il patrimonio di arte e di fede dei nostri padri e di quanto è stato realizzato nel tempo,  perché canti la gloria di Dio e susciti in tutti i fedeli e gli uomini di buona volontà ammirazione  e gratitudine’.