Immacolata Terlizzi: campo a Cittareale

di Danila Iurilli e Cristina Paparella

Il 12 agosto 2012, Cittareale, un piccolissimo paesino in provincia di Rieti, ha accolto un bel gruppo composito, formato da ragazzi, educatori e adulti di Azione Cattolica della Parrocchia B.M.V. Immacolata di Terlizzi guidati dal nostro  parroco don Roberto, per aiutarli a vivere una grande avventura che si ripete ogni anno, ma che ogni anno ha risvolti completamente nuovi: il camposcuola!!

Per poter cogliere la bellezza e la varietà dell’esperienza ho pensato di mettere insieme i racconti dei due protagonisti principali del campo: i ragazzi e gli educatori. I punti di vista sono tra loro diversi, ma l’uno va a completare l’altro. Motivo questo che mi ha spinto a chiedere a Danila, una ragazza del gruppo giovanissimi della parrocchia, di descrivere la sua esperienza,questo il suo racconto: ‘Il dodici agosto, noi ragazzi della parrocchia BMV Immacolata, ci siamo recati nella casa vacanze ‘Don Bosco’ per vivere tutti insieme una settimana che speravamo sarebbe stata stupenda, ma che si è rivelata letteralmente magnifica! Sin dal primo giorno, abbiamo formato dei gruppi di lavoro, e in essi, ci siamo davvero divertiti, perché, nonostante dovessimo svolgere determinate mansioni, trovavamo sempre il modo per lavorare divertendoci. Questo ci ha aiutato ad instaurare dei rapporti di amicizia davvero profondi, che conserviamo ancora oggi. Ogni giorno, eravamo impegnati in incontri, che molto spesso ci hanno portato alla riflessione. Il tema di questi, era l’amore, argomento che, dapprima ha imbarazzato un po’ tutti noi, ma che poi ci ha coinvolti e ci ha portati a maturare e a inserirci nel mondo degli ‘adulti’. Tra tutti gli incontri, uno ci ha segnato particolarmente: il deserto. In un’ora, ognuno di noi ha potuto riflettere, in totale solitudine, sulla propria vita, sull’amore e sulle scelte fatte. E’ stata un’esperienza molto profonda. Chi ha partecipato al campo scuola per la prima volta non si è pentito, perché è tornato a casa non solo maturando una crescita interiore, ma anche instaurando nuove amicizie, rafforzandone altre o ancora, recuperando quelle che sembravano perdute. Ai momenti di lavoro e di fatica (come le due escursioni fatte e che sono state piuttosto insidiose), ai numerosi incontri e alla vita di campo, abbiamo alternato anche momenti di gioco: organizzando un torneo di pallavolo ed un torneo di calcio. Insomma, ascoltando anche i miei amici, quella vissuta a Cittareale, è stata un’esperienza indimenticabile, che ci ha formati, grazie ai momenti di gioco, di riflessione e di fatica vissuto. Allora…al prossimo campo ragazzi!

Quando ho letto queste righe la soddisfazione, come educatrice è stata tanta, perché si sa bene che il campo non nasce dal nulla, ma da una lunga preparazione, che dura tutto l’anno associativo con gli incontri e poi sfocia negli ultimi mesi prima del campo con la preparazione oggettiva dello stesso. La preparazione si sa bene non è delle più semplici, ma siamo riusciti a portare a termine un grande programma solo grazie al nostro entusiasmo, ma soprattutto perché avevamo ben chiaro il nostro obiettivo: aiutare i ragazzi a crescere con l’aiuto di Cristo, unica nostra forza. Carichi di questo, siamo partiti e l’esperienza è stata unica nel suo genere, perché ha permesso a noi educatori di poter conoscere meglio i nostri ragazzi, di essere presenti per loro 24 ore su 24 e di essere per loro esempio. Abbiamo posto loro delle scelte, scelte che hanno fatto sia nel bene che nel male. Il campo ci ha aperto gli occhi, ci ha fatto capire che i ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento, ma che a volte scelgono quelli sbagliati o cmq quelli più facili da seguire. Dal campo, però, siamo tornati più forti di prima, perché si è rafforzata la nostra voglia di esserci per loro, di fare per loro ciò che è meglio e di indirizzarli verso la giusta direzione, illuminati sempre dalla luce di Cristo e dai suoi insegnamenti.

Non bisogna, però, dimenticare che al campo c’erano anche gli adulti e il parroco: due figure importanti, perché senza di loro il campo non avrebbe avuto neanche inizio. Gli adulti sono stati fondamentali perché erano il nostro pilastro, la saggezza da cui attingere insegnamenti, ogni loro fatica ci ha permesso di vivere il campo con serenità e anche di mangiare in maniera divina!!! Il nostro parroco ci ha aiutati nella riflessione durante la preghiera e ci ha fatto vivere appieno uno degli aspetti più importanti del campo che è quello spirituale! Ci ha aiutato ad avvicinarci di più a Dio e ai Suoi insegnamenti.

A conclusione della riflessione fin qui fatta, posso affermare con forza che l’esperienza non è stata delle più semplici, come ogni campo ha visto presentarsi non poche difficoltà, ma a queste si sono alternati momenti di gioia vera, di divertimento sfrenato e di tanta voglia di stare insieme e di crescere insieme indipendentemente dall’età. Ognuno di noi ha avuto il suo ruolo ecco perché voglio concludere con un passo preso dalla lettera di San Paolo ai Corinzi: ‘Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.’

 

Danila Iurilli

(gruppo giovanissimi di AC)

Cristina Paparella

(educatrice dei giovanissimi  AC)