S. Achille: Sulle ali della libertà

di Maria Nicola Stragapede

Una settimana di condivisione ha visto protagonisti settanta giovanissimi  della Parrocchia Sant’Achille di Molfetta che, incuranti del caldo e delle tante ore di viaggio, hanno riconfermato il proprio ‘si’ all’Azione Cattolica partecipando al camposcuola dal 10 al 16 Agosto presso Gualdo Tadino. Ad accompagnarli i cuochi che hanno deliziato le giornate con il loro impegno nel preparare prelibatezze di ogni genere, gli educatori, immancabili testimoni di vita e di speranza e don Luigi, guida spirituale e faro che illumina il cammino.

Sulle ali del gabbiano Jonathan Livingston siamo volati attraverso i meandri più profondi della nostra anima e i sorrisi più puri del nostro cuore. Ci siamo immersi nel sogno, vivo e presente in ogni attimo che respiriamo, piccolo obiettivo di quotidianità; quel sogno che spinge l’uomo ad essere migliore, a coltivare le proprie passioni, a sentirsi libero. Libero nel camminare per la propria strada non intralciando quella del vicino, ma incrociandosi con essa e condividendo una parte di sé. Libero senza esser schiavo di se stesso, dei limiti che tende ad imporsi, dei sogni che spesso calpesta, del dolore che marcisce e non diventa nuovo punto di partenza. Ma in fondo cos’è la libertà se non quella più vera ed intensa che appartiene alla nostra anima? O che la nostra anima per propria natura è?

Da qui nasce l’onere di una ricerca che sembra un vano annaspare o un inutile faticare, un isolamento voluto o non voluto che porta a chiudere ogni porta verso quel mondo esterno che spesso appare così incoerente, meschino, bugiardo. Il desiderio di migliorare il mondo che esplode dentro, diventa forte e incontrollabile, violento se necessario. Ma a che serve migliorare il mondo, se l’uomo muore dentro?

Il mondo è l’uomo, se migliora l’uomo, migliora il mondo. Non il contrario. E l’unico modo per farlo è restare in silenzio e ascoltare quella voce, che alcuni dicono sia Dio, altri dicono sia la nostra coscienza; fatto sta che indica la strada verso la più profonda libertà e verità dell’anima.

Così  attraverso tutte queste tematiche accompagnate da divertenti serate, sguardi sempre più complici e un’ escursione lunga ben 24 km, ma la cui stanchezza è stata alleviata dal paesaggio ricco d’infinito in cui ci siamo potuti cullare, siamo tornati a casa con mille domande e il cuore pieno di vita.