Apertura diocesana dell’Anno della Fede

Giovedì 11 ottobre 2012 - Cattedrale di Molfetta, ore 19.

di don Pietro Rubini, direttore ufficio liturgico diocesano

 

 

Porta fidei: è il bel titolo della Lettera apostolica con la quale papa Benedetto XVI ha indetto l’Anno della fede che si aprirà il prossimo 11 ottobre, data che ricorda il cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II e il ventesimo anno della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. La metafora è ricavata da un testo degli Atti degli Apostoli, in cui Pao-lo e Barnaba, tornati nella comunità di Antiochia che li aveva inviati in missione, raccontano alla Chiesa «tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede» (At 14,27).

L’immagine della porta, spesso ricorrente negli insegnamenti di Gesù, è suggestiva, poiché richiama l’idea di importanti e significativi passaggi che caratterizzano la vita dell’uomo e il suo cammino di fede. Alla scuola del Maestro, il cristiano è chiamato a camminare, come lungo una spirale ascensionale, sulla strada del Vangelo, per imparare a «pensare come Lui, a vedere la storia come Lui, a giudicare la vita come Lui, a scegliere e ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere in Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo» (RdC 38). La fede, infatti, non è un contratto che si firma e si mette nel cassetto, non è qualcosa di acquisito una volta per sempre: esige, invece, la gradualità di un itinerario lungo il quale Dio e l’uomo operano insieme. Dio apre la porta, senza sfondarla; attende lui stesso la nostra disponibilità a lasciarla schiudere. O quanto meno a non opporre resistenza. La pazienza del cammino è Dio stesso a viverla con noi.

Aprendo l’Anno della fede il Papa ci chiede di metterci con fiducia in viaggio su questa via, affidandoci all’iniziativa di Dio che ci viene incontro nella persona di Gesù, vivente oggi, risorto, nella Chiesa e nella storia. Può sembrare facile, ma in fondo è difficilissimo fidarsi veramente di qualcuno. Siamo più sicuri di quanto compiamo noi che di ciò che ci viene dagli altri. L’atteggiamento che invece ci deve accompagnare in questo anno speciale è quello della fiducia in Dio più che in noi stessi, nelle sue possibilità più che nelle nostre. Diversamente, come afferma il nostro Vescovo nella sua Lettera pastorale, incorreremmo nel «rischio di una fede debole, una fede che non ci porta all’incontro con il Signore e che non ha la forza di cambiare la vita».

Concentrare dunque la nostra riflessione sul tema della fede significa, secondo il pensiero del papa, riscoprire il Credo come gioiosa proclamazione dell’incontro con il Dio vivente e non semplice attestazione di verità astratte, come a volte potrebbe sembrare, ripeterlo nella preghiera quotidiana testimoniarlo con la nostra vita.

L’inizio dell’Anno della Fede nella nostra Chiesa sarà celebrato a livello diocesano e parrocchiale.

Giovedì 11 ottobre, presso la Cattedrale in Molfetta, alle ore 19,00, il Vescovo con tutti i sacerdoti, unitamente alla Comunità del Pontificio Seminario Regionale, ai componenti dei consigli pastorali parrocchiali e alle persone di buona volontà presiederà il rito di apertura dell’Anno della Fede durante la celebrazione dell’Eucaristia. Momenti particolarmente significativi saranno: l’aspersione con l’acqua benedetta in ricordo del Battesimo, inizio del nostro cammino di fede, la consegna del Credo a ciascuno dei presenti come impegno a progredire nella fede e, a fine celebrazione, la fiaccolata verso il Duomo dove il nostro pastore affiderà l’intera Diocesi alla materna protezione della Vergine Maria. Il momento della visibilità nella città sarà un modo per dire la bellezza dell’essere Chiesa e raccontarne le meraviglie, lieti di fare memoria viva del Concilio Vaticano II, dei cinquant’anni dalla sua apertura e dalla fiaccolata a Piazza San Pietro che fu promossa dall’Azione Cattolica e fu occasione dell’indimenticabile ‘discorso alla Luna’ di Giovanni XXIII.

Domenica 14 ottobre, in ogni comunità parrocchiale, durante la celebrazione eucaristica più partecipata, sarà possibile proporre lo stesso rito di apertura dell’Anno della Fede.

L’11 ottobre 1962, iniziando il Concilio, Giovanni XXIII, in ginocchio, confessò la fede della Chiesa e immediatamente dopo, a nome di tutti, pregò l’Adsumus, preghiera allo Spirito Santo del VI Sinodo di Toledo (638), poi preghiera di apertura di tutte le successive adunanze conciliari. La facciamo nostra in questo momento di grazia perché possiamo vivere ed agire, come Chiesa di Cristo in Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, piacendo in tutto e sempre solo al Signore e obbedienti alla sua Parola:

Eccoci qui, o Signore, Spirito Santo,

eccoci al tuo cospetto,

gravati dal peso delle nostre colpe,

ma lietamente adunati nel tuo amore.

Vieni a noi e rimani con noi.

Degnati di purificare i nostri cuori,

insegnaci ciò che dobbiamo trattare, come procedere

e suggerisci quello che dobbiamo decidere,

affinché con il tuo aiuto possiamo piacerti in tutto.

(‘) Tu, che sopra ogni realtà ami ciò che è giusto, non

permettere che violiamo l’ordine della giustizia:

così che l’ignoranza non ci induca in errore,

la parzialità non ci pieghi,

l’offerta di regali o il riguardo di persone non ci corrompa.

Uniti efficacemente a te con il dono della tua grazia, saremo in Te una cosa sola,

l’unum inscindibile, e non ci allontaneremo

in nulla dalla verità.

Fa’ che in ogni evenienza

ci atteniamo alla giustizia perfezionata dalla carità,

affinché quaggiù in nulla il nostro giudizio

sia difforme dal tuo e nell’altra vita,

per avere bene agito,

conseguiamo il premio eterno.

Amen. Alleluia.

 

Indicazioni per l’Anno della Fede in parrocchia.

  • Celebrazione di apertura dell’Anno della Fede.
  • Intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nella Eucaristia.
  • Collocazione in Chiesa di una grande riproduzione del Credo o, di volta in volta, delle frasi che segnano le varie parti del Credo.
  • Catechesi sui contenuti fondamentali del Credo da proporre durante l’anno liturgico a tutta la comunità.
  • Favorire gruppi di approfondimento dei documenti del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica.
  • Alternare catechesi, canti, proiezioni della vita di alcuni santi della fede, uomini e donne che hanno offerto la vita, a volte anche con il martirio, per la testimonianza della fede.
  • Organizzare, a un’ora stabilita, una lettura continua dei discorsi, delle lettere o del materiale scritto dai santi della fede.
  • Celebrazioni a carattere penitenziale secondo le diverse età e nei tempi più opportuni per far comprendere quanto il sacramento della riconciliazione sia un vero sacramento della fede.