Deceduto mons. Gaetano Valente, storico terlizzese

Il feretro da domenica alla chiesa di Sant'Ignazio. Lunedì i solenni funerali nella Concattedrale dalle ore 15.00

É deceduto questa sera, sabato 19 gennaio, mons. Gaetano Valente, sacerdote di Terlizzi, insigne storico di fama internazionale.

Il Vescovo Mons. Luigi Martella, il Clero e tutta la Comunità diocesana si uniscono nell’esprimere il proprio cordoglio e affidano al Dio della Vita la sua anima.

Il feretro da domenica alla chiesa di Sant’Ignazio. Lunedì i solenni funerali nella Concattedrale dalle ore 15.00.

 

Riportiamo una presentazione della sua figura di storico, curata da Giuseppe Barra su www.ilsaggio.it. Ulteriori informazioni circa la biografia, la sua produzione letteraria e i riconoscimenti su http://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Valente.

  

Monsignor Gaetano Valente e i suoi studi storici

Monsignor Gaetano Valente è nato a Terlizzi il 27 settembre 1919.

Ha svolto regolari corsi di studi ginnasiali, liceali e universitari, senza tuttavia consegui­re alcun titolo accademico per il veto opposto all’ultimo momento dal proprio vescovo, che gli ha consentito solo la Licenza in Teologia. Divenuto sacerdote gli furono assegnati vari compiti e incarichi che ha sempre svolto egregiamente. E’ sacerdote della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.

Oltre all’amore verso Dio e verso i suoi filiali ha un amore sviscerato per la storia, è un Meridionalista convinto e amante della sua terra, ha coltivato gli studi storici sulla Puglia, interessandosi soprattutto alle vicende feudali e religiose della sua città in ambito medievale e moderno, proprio per la disponibilità di una abbon­dante e ben articolata massa di documenti coevi, custoditi gelosamente nell’Archivio Diocesano, in concomitanza e a sostegno di un sempre vivo contenzioso giudiziario durato sette secoli, in ordine alla pendente questione giurisdizionale con i vescovi di Giovinazzo. Si trattava di un tesoro inestima­bile che andava convenientemente sfruttato, per dotare la comunità di una propria memoria storica.

Nel 1977 ha conseguito il diploma in Archivistica, Paleografìa e Diploma­tica presso l’Archivio di Stato di Bari, finalizzato, appunto, alla ricerca delle fonti inedite di epoca medievale. Nello stesso anno è stato invitato a far parte della Società di Storia Patria, con sede presso l’Ateneo di Bari, in qualità di Socio Ordinario corrispondente, collaborando all’organo ufficiale: Archivio Storico Pugliese e ad altri titoli di studi storici pugliesi, come Studi bitontini (Bitonto); Rivista di Scienze Religiose (Molfetta) e Luce e Vita Documentazione (Molfetta).

Nel 1983 ha tenuto una relazione nel Convegno Internazionale di Studi Federiciani sul tema “Terlizzi nell’età di Federico II” e pubblicato, quindi, in Atti delle Seste Giornate Federiciane, pria 1983. Nel 1986 è stato nuovamente invitato dal Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, prof. Francesco Maria de Robertis, a tenere una nuova relazione sul tema “La resistenza agli Svevi in Terra di Bari”, trattando di due casi per se stessi emblematici, di un feudatario e di un vescovo. Il saggio è stato pubblicato nella speciale collectanea della Società di Storia Patria per la Puglia dal titolo: Relazioni e dibattiti sull ‘opera e la personalità di Federico II di Svevia, a cura della Società di Storia Patria per la Puglia, “Studi e Ricerche, XII”, Bari 1998.

Ha pubblicato, trenta di saggi interessati alla storia sociale e religiosa di ambientazione locale e regionale, sia di epoca medievale che moderna, conseguendo prestigiosi riconoscimenti da parte delle istituzioni. Lo studio delle vicende storielle civili e religiose dì Terlizzi in età medievale e moderna ha costituito l’oggetto principale delle sue ricerche, esperite in diversi Archivi per una sua storia scientificamente valida. Condotto secondo la moderna metodologia storiografica è articolato in sei volumi, è stato favorevolmente accolto da specialisti e studiosi e recensito su diverse riviste conseguendo prestigiosi riconoscimenti dalle pubbliche istituzioni. Ha ricevuto, nel 1982 e nel 1986, il Premio alla cultura della “Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Nel 1994, a Roma, ha ricevuto il ‘Premio Ministero dei Beni Culturali’ con medaglia del Presidente della Repubblica. Nel 2010, a Perdifumo (SA), ha conseguito il Primo posto nel concorso letterario ‘Dario Prisciandaro’ ricevendo la Medaglia del Presidente della Repubblica. Tantissimi altri sono i premi ricevuti ma, non possiamo elencarli tutti, come non possiamo elencare i libri pubblicati. Ne voglio citare alcuni, quelli che mi sono rimasti impressi: ‘Feudalesimo e feudatari in sette secoli di storia di un Comune pugliese (Terlizzi 1073-1779)’. Il primo volume è stato edito a Molfetta nel 1981, il secondo nel 1983, il terzo nel 1985, il quarto nel 1992 il quinto nel 1997, il sesto nel 2004. Tra le mie mani è stato anche il libro ‘Terlizzi. La Chiesa. Le chiese’, un’opera composta da 340 pagine, ed. Pegasus, stampato in Terlizzi nel 2009, il libro che l’anno scorso (2010) gli ha permesso di vincere la Medaglia del Presidente della Repubblica. Devo dire che quel libro, tra le mie mani, era un lingotto d’oro.

Non ho faticato per convincere la giuria a dargli un buon posto perché eravamo tutti concordi, all’unanimità gli è stata assegnata la medaglia.

 

Giuseppe Barra (da: www.ilsaggio.it)