Martedì il Conclave. La nostra diocesi in preghiera.

In tutte le parrocchie e comunità della diocesi, adorazione eucaristica dalle 20 alle 21.

 Ai Rev.mi Sacerdoti, Ai Rev.mi Religiosi/e, Ai Fedeli tutti

«È appena rimbalzata la notizia dell’apertura del Conclave, per l’elezione del nuovo Papa, martedì pomeriggio 12 c.m. Dopo le preliminari Congregazioni svoltesi in questi giorni, i Cardinali si raduneranno nella Cappella Sistina, dove, guidati dallo Spirito Santo, esprimeranno nel segreto di una scheda e nel sacrario della propria coscienza, il nome di Colui che servirà, da Pontefice, la Chiesa universale in questi tempi così difficili, ma anche carichi di promesse. Ancora una volta, le parole di Gesù riecheggeranno nell’animo del successore di Pietro prescelto: «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa’ A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 18-20). Così pure risuonerà il mandato: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle» (cf Gv 21, 15-17).

Vogliamo accompagnare questo momento grave e solenne degli Eminentissimi Cardinali con la preghiera.

Dispongo, pertanto, che martedì sera (dalle ore 20 alle 21), in contemporanea, in tutte le chiese (parrocchie, rettorie, cappelle di Istituti religiosi/e), si faccia un’ora di adorazione e di preghiera Pro eligendo Pontifice.

Vi  benedico di cuore»

                                  + Luigi Martella

 

Molfetta, dal palazzo Vescovile, 8 marzo 2013

                                                                                             

 

Nota sull’evento

Inizierà martedì 12 marzo il Conclave. A deciderlo è stato il Collegio cardinalizio. Quello che eleggerà il nuovo Papa sarà il 75° Conclave nella storia della Chiesa. Per la venticinquesima volta, i cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina, attorniati dai capolavori michelangioleschi evocati anche nel ‘Trittico Romano’, il poema scritto nel 2003 da Karol Wojtyla e al centro del quale c’era proprio la ‘visione’ del Conclave. È stato proprio Giovanni Paolo II, nella Costituzione apostolica ‘Universi Dominici gregis’, a disporre che l’elezione del nuovo Papa continui a svolgersi nella Sistina, ‘ove tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà essere giudicato’. Le regole per l’elezione del Papa sono contenute nella Costituzione emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 ed integrata dalle modifiche apportate da Benedetto XVI nel Motu Proprio ‘Normas nonnullas’ del 22 febbraio scorso. Per l’elezione canonicamente valida del Papa, che si svolgerà a scrutinio segreto, è necessaria la maggioranza qualificata degli elettori presenti e votanti. In caso di ballottaggio tra i due candidati più votati, servirà ancora una volta la maggioranza qualificata dei due terzi dei suffragi: i due candidati in ballottaggio, però, non potranno partecipare al voto. 

Martedì prossimo, il Conclave inizierà con la Messa ‘Pro Eligendo Romano Pontifice’, nella basilica di san Pietro – aperta a tutto il ‘popolo di Dio’ – cui seguirà la processione solenne dei 115 cardinali elettori dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, passando attraverso la Sala Regia: in abito corale e secondo l’ordine di precedenza, i cardinali elettori intoneranno il canto del ‘Veni creator Spiritus’. Una volta giunti nella Cappella Sistina, dopo la lettura ad alta voce da parte del cardinale Giovanni Battista Re, il primo per ordine di anzianità, i 115 cardinali elettori pronunceranno il giuramento formulato al n. 51 della ‘Universi Dominici Gregis’. Dopo che l’ultimo cardinale avrà prestato giuramento, sarà intimato dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, monsignor Guido Marini, l”extra omnes’, e gli estranei al Collegio dovranno lasciare la Sistina. Tutti tranne mons. Marini e il cardinale Prosper Grech, che pronuncerà la seconda delle due meditazioni previste dalla Costituzione, circa ‘il gravissimo compito loro incombente e sulla necessità di agire con retto intendimento per il bene della Chiesa universale’. Si tratta di una delle due meditazioni previste dalla Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II: a tenere l’altra, prima dell’inizio delle Congregazioni generali del Collegio cardinalizio, è stato il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa.