La mia GMG di Rio

Gabriella Caldarola

 

 

Mi chiamo Gabriella e sono di Ruvo, unica partecipante alla GMG di Rio della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Quando mi è stato chiesto di scrivere un’articolo su questa esperienza sono stata felicissima, ma allo stesso tempo preoccupata perchè nella mia mente un vortice di emozioni mi confondeva le idee, facendomi riaffiorare ricordi e momenti che per sempre rimarranno nel mio cuore.

L’idea di partecipare alla GMG è nata quando uscendo dalla chiesa per la messa domenicale il mio sguardo ha scorto una locandina con la bandiera del Brasile e la bandiera Italiana vicine, mi sono incuriosita e avvicinata, così ho letto dell’evento mondiale che ci sarebbe stato di lì a qualche mese. Credo che quella domenica mattina sia nato qualcosa in me, una voglia di scoprire, di saperne di più, così in un misto di curiosità e agitazione per quella folle idea che già inconsapevolmente si era impossessata di me ho iniziato a fare ricerche sulle passate GMG e più cercavo, più leggevo le esperienze passate più cresceva in me la voglia di partecipare, di vivere le stesse emozioni che descrivevano, di provare il vero incontro con il Signore.

Quella che all’inizio era solo un’idea è diventata piano piano un pensiero fisso e più passavano i giorni più mi convincevo che dovevo iniziare a contattare qualcuno, a sapere chi mi avrebbe potuto aiutare ad arrivare a Rio. Sinceramente posso affermare che non è stato facile, specialmente quando ho saputo che sarei stata la sola a partire della mia diocesi, volevo abbandonare quella mia pazza idea di partire, tutti i giorni passati a pensare, a cercare, in un momento mi sono sembrati inutili, si avvicinava il giorno in cui avrei dovuto dare una conferma definitiva, sostenuta dalla mia famiglia e dalla voglia che sentivo nel mio cuore ho confermato la mia partecipazione. Una mattina aprendo l’e-mail ho ricevuto comunicazione che essendo la sola partecipante della diocesi di Molfetta ero stata affiancata alla diocesi di Bari-Bitonto, da quel momento in poi per me è iniziata la mia avventura, finalmente avevo un referente, un gruppo di ragazzi con il quale partire, che ancora non conoscevo, ma almeno sapevo che c’erano. Da quì in poi i momenti che ho passato rimarranno per sempre nel mio cuore, sono stata accolta calorosamente, dopo pochi minuti facevo già parte del loro gruppo, siamo diventati una famiglia in partenza con uno stesso ideale, incontrare il Papa e percorrere insieme la strada della fede.

In un attimo mi ritrovo con la mente sulla spiaggia di Copacabana, tutto il mondo era lì per incontrare il Papa, tutti accalcati alle transenne, sugli alberi, sui balconi, sui tetti, sulle spalle di un amico, non importava dove, l’importante era riuscirlo a vedere almeno per un attimo, scovare il suo volto, il suo sorriso, gridare al cielo “Questa è la gioventù del Papa”, tutti gridavano come per farsi sentire, come per dire siamo quì per te, abbiamo fatto un lungo viaggio solo per ascoltarti per seguirti. In quel momento non importava il colore della pelle o la nazionalità, tutti parlavamo la lingua dell’amore, tutti ci abbracciavamo come fratelli, e in quel momento ho capito cosa mi aveva spinto a partecipare a questa esperienza, cosa aveva spinto tutti i miei amici e tutto il mondo, l’amore infinito che tutti noi abbiamo da dare al prossimo la voglia di condividere questo amore con gli altri e di gridarlo al mondo intero.

Al mio rientro dalla GMG mi sono sentita una persona diversa, nuova, porto la mia esperienza tra i miei amici, e mi si illuminano gli occhi quando mi chiedono di raccontare la GMG, non potrò mai dimenticare lo sguardo dei bambini delle Favelas che si divertivano con un pallone di cartone, i loro sorrisi, non avevano niente ma avevano la fede e l’amore, e questo gli bastava. Penso che porterò questo per sempre nel mio cuore, la semplicità di vivere e la voglia di condividere con gli altri anche le piccole cose, anche se si viene a volte derisi in questa società bisogna andare avanti e pensare che c’è sempre qualcuno che ci ha amati dal primo giorno della nostra Vita.