Conclusione diocesana dell’Anno della Fede

Sabato 23 novembre 2013 - Molfetta

Un anno che si conclude per un cammino che continua: in sintesi potrebbe essere questo l’obiettivo da evidenziare in occasione della solenne chiusura dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI e guidato in questi ultimi mesi da Papa Francesco.

Si conclude anche in diocesi l’Anno della Fede, inaugurato l’11 ottobre 2012, con una solenne concelebrazione in Cattedrale, a Molfetta, a cui seguì la fiaccolata verso il Duomo vecchio per rivivere l’evento che aveva caratterizzato, cinquant’anni prima a Roma, l’apertura del Concilio Vaticano II con il “discorso alla luna”. Con un percorso a ritroso, il prossimo sabato 23 novembre, la comunità diocesana si ritroverà alle 17,30 al Duomo di Molfetta per un’ora di adorazione eucaristica; seguirà, alle 18,30, la fiaccolata verso la Cattedrale dove alle 19,00 il vescovo Mons. Luigi Martella presiederà al concelebrazione eucaristica per ringraziare Dio dell’Anno di grazia concesso.

Un anno che ha coinvolto tutti, anche la Chiesa Diocesana e le comunità parrocchiali, ma pure tante associazioni culturali, attraverso una profonda riflessione sul senso di questo grande dono divino, la fede, e sull’importanza dell’evento che ha segnato il futuro della Chiesa Cattolica, il Concilio Vaticano II.

Tante sono state le attività che hanno ritmato i giorni e i mesi di questo anno di grazia. Innanzitutto, a livello diocesano, la tappa centrale del calendario pastorale: la settimana biblico-teologica svoltasi dal 18 al 20 febbraio 2013 per riflettere su ‘La Chiesa del Concilio e la comunicazione della fede’, con il riferimento più immediato alla Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium.

Tutte le celebrazioni per il ventennale della morte di don Tonino Bello – convegno, concorso scolastico, mostra, pellegrinaggio ad Alessano, celebrazioni varie – sono state incentrate sulla testimonianza di fede che il Servo di Dio ci ha offerto a piene mani.

Nei giorni 28 e 29 maggio 2013 è stato organizzato il pellegrinaggio diocesano a Roma, per rinnovare le promesse battesimali sulla tomba dei Santi Pietro e Paolo, pilastri del Cristianesimo, e partecipare all’udienza di Papa Francesco.

A livello parrocchiale, invece, ogni comunità ha programmato incontri di catechesi sugli articoli del Credo;  in molti gruppi parrocchiali e cittadini, sono state organizzate delle conferenze per riflettere sull’evento importantissimo del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 – 7 dicembre 1965) e approfondire i contenuti dei vari documenti promulgati durante quegli anni che hanno cambiato radicalmente il volto della Chiesa agli occhi del mondo. Lo stesso settimanale diocesano ha dedicato uno speciale e diversi paginoni alle Costituzioni dogmatiche e ad alcuni documenti del corpus del Vaticano II.

Anche il ventennale della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, testo promulgato dal Beato Papa Giovanni Paolo II allo scopo di illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede, è stato occasione per riprendere in mano il Catechismo e ridare vitalità al cammino personale e comunitario dei credenti in Cristo.

Benedetto XVI, nella lettera di indizione dell’Anno della Fede, Porta Fidei, aveva evidenziato che era necessario intensificare «la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo» (PF 8). Papa Francesco ha ribadito questo concetto nell’Enciclica Lumen Fidei: «La fede nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore’ La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale, appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro cammino nel tempo» (LF 4).

Un anno si chiude, ma un cammino si apre: se tutto quello che è stato organizzato in questi mesi ha aiutato i cristiani cattolici a rendere più matura la propria esperienza di vita cristiana, allora la strada che è davanti a noi sarà un’occasione privilegiata per continuare a professare la bellezza e la gioia della fede in Cristo Risorto, testimoniandola alle generazioni future.