Partita la campagna di in-formazione “#CollegaMENTI: rel@zioni oltre le connessioni”

di Isa Campanale

 

 

“Comunicare è… dare significato alla condivisione come al privato”:

partita la campagna dell’Azione Cattolica di sensibilizzazione

per un uso consapevole dei social network

 

Anche quest’anno l’AC diocesana propone un’iniziativa finalizzata ad una consapevolizzazione circa la possibilità di adottare, nel nostro quotidiano, nuovi stili di vita. Con una serie di manifesti si vuole focalizzare l’attenzione su alcuni fenomeni collegati all’utilizzo dei social network e, in generale, delle nuove tecnologie.

Il primo manifesto della serie, “Comunicare è… dare significato alla condivisione come al privato“, parte dal presupposto che il gesto del condividere un pensiero, una riflessione, un video o un’immagine in rete, serve a relazionarsi, raccontarsi, esternarsi, aprendosi al confronto e all’interazione con tanti altri, diversi da noi. Tuttavia, se questa condivisione riguarda l’espressione di una esperienza intima della nostra vita, sia fatta dando il giusto peso a quanto si vuol trasmettere, altrimenti il rischio è quello che venga strombazzata ai quattro venti, a volte stravolta nel significato,riusata da chiunque, sortendo risultati difficili da controllare.

Ciò potrebbe anche indurci ad involuzioni di personalità, dunque è bene fare un uso consapevole e responsabile di questi strumenti, dando spessore a quanto condividiamo, cercando di mantenere una certa coerenza di stile e di contenuto. Le piazze virtuali sono pur sempre piazze. Certo, potrebbero dimostrarsi luoghi molto opportuni per una testimonianza autentica e coraggiosa, per uno scambio costruttivo ed efficace, anche per quanto attiene le domande di senso che ciascuno di noi porta nel cuore. Ma è pur vero che non sempre e in ogni occasione è il caso di mettere in piazza la nostra intimità, raccontare un privato che, proprio perchè tale, deve rimanere custodito e conservare una dimensione altra rispetto al “pubblico”, meno esposta e più riservata, maggiormente protetta, da rendere nota solo a chi davvero condivide con noi la quotidianità dell’esistenza.

“Comunicare è dare significato alla condivisione come al privato”, quindi, dovrebbe diventare un leitmotiv per ciascuno di noi. Uno stimolo a vivere le piazze virtuali con maggiore responsabilità, facendo in modo che questa occasione di libertà di espressione possa migliorarci e non distruggerci.

Scriveva Albert Camus che la libertà è quella possibilità che ci consente di diventare migliori. A noi il compito di esercitare tale possibilità utilizzando i nuovi media come mezzi di liberazione e non di schiavitù.