Abbiamo visto e respirato una Chiesa bella.
E non poteva essere diversamente perché la città che ci ospita per il 5° Convegno ecclesiale nazionale è Firenze, una città che ha fatto della bellezza il suo emblema più significativo.
Una chiesa bella sin dalla prima riflessione biblica di stamattina che, a partire dal riferimento alla Genesi “In principio Dio creò il cielo e la terra. Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza». (Gen 1,1), ci ha fatto ricordare che Dio ha messo nel nostro codice genetico la bellezza divina che ci rende uomini e donne nuovi.
Quando poi i 2200 delegati di tutte le diocesi italiane hanno accolto nel Duomo Papa Francesco è stato proprio lui a chiedere per la Chiesa che è in Italia una CHIESA BELLA!
Una Chiesa che respira i sentimenti di Gesù: il papa ne ha elencati tre “Umiltà, disinteresse, beatitudine che sa riconoscere l’azione del Signore nel mondo, nella cultura, nella vita quotidiana della gente”.
Una Chiesa bella perché si mette a servizio della carità. E questa Chiesa bella l’abbiamo fatta vedere al Papa quando è entrato nel pomeriggio nello stadio della città per la celebrazione eucaristica. 30000 persone che hanno presentato una Chiesa vivace, gioiosa, intraprendente, colorata, appassionata di Gesù e del suo vangelo.
E infine, in serata, il primo approccio con le cinque vie sulle quali lavoreremo nei gruppi di studio nei prossimi due giorni. Anche qui, negli interventi di testimoni che ci hanno detto “come la pensano sulle cinque vie” abbiamo sperimentato una Chiesa bella:
– Uscire: la bellezza di stare con gli altri.
– Annunciare: la bellezza di entrare nel cuore della gente per seminare la novità del vangelo.
– Abitare: la bellezza di visitare le piazze per ascoltare le voci dell’umano.
– Educare: la bellezza di lasciare che il cielo abiti la vita.
– Trasfigurare: la bellezza del Signore della storia che entra nel tempo dell’uomo.
I delegati diocesani