É deceduto Padre Pancrazio, fondatore della Fraternità Francescana di Betania

I Funerali martedì 5 gennaio alle ore 12

Aveva compiuto 89 anni, il 15 novembre scorso, Padre Pancrazio, al secolo Nicola Gaudioso, che è rinato alla vita eterna ieri mattina, domenica 3 gennaio 2016, nella Casa Madre della Fraternità di Betania, in Terlizzi, della quale è stato fondatore. Dal 1999 al 2011 Padre Pancrazio ne è stato anche il superiore generale.
La camera ardente è stata allestita nella cripta della Fraternità Francescana di Betania in via Pasquale Fiore 143 a Terlizzi. Il funerale si terrà Martedì 5 Gennaio alle ore 12,00 sul piazzale interno alla Casa della Fraternità o, in caso di cattivo tempo, nella Concattedrale di Terlizzi e sarà presieduto dal Superiore Generale padre Paolo Crivelli.
Dolore e letizia attraversano i cuori dei 220 fratelli e sorelle dal saio grigio-azzurro, sparsi nelle 11 Case, 8 in Italia e tre in Svizzera, Brasile e Germania. Frà Stefano Vita, superiore di Terlizzi, ci dice che Padre Panzrazio, deceduto in seguito a complicazioni cardiache, non ha lasciato testamento spirituale perchè diceva che – mio testamento spirituale è il vangelo -; ma si è raccomandato, due giorni prima di morire di «pregare per l'unità, fedeli alle parole di Gesù “Che sia una cosa sola”, e in obbedienza.

Dal sito web della Fraternità rileviamo alcune informazioni:
«Nato a Bari il 15 novembre 1926 ultimo di sei figli. Dopo la morte prematura del padre Domenico la famiglia si regge economicamente sul lavoro di sarta della mamma Giovanna, maestra ed esempio di sacrificio e di preghiera ai figli e alle donne del quartiere.
La famiglia è segnata da un disegno singolare: la figlia maggiore Anna muore in seguito alla nascita di una bambina che diverrà clarissa con il nome di suor Teresina nel monastero di Palestrina; l’altra figlia, Angela, diverrà suor Candida nel medesimo monastero dove, una volta cresciuti tutti i figli, si consacrerà anche la madre con il nome di suor Elisabetta.
Dei quattro figli maschi Leonardo è l’unico a sposarsi; Giuseppe diviene frate Cappuccino con il nome di fra Giocondo, missionario in Mozambico; Vito, lasciata la Marina militare, segue le orme del fratello missionario con il nome di fra Giuseppe.
La via della consacrazione è però aperta da Nicola, sebbene sia il più giovane egli è il primo tra i fratelli ad entrare nella famiglia dei Frati Minori Cappuccini di Puglia all’età di tredici anni, il 10 dicembre 1939, giorno della Madonna di Loreto; veste l’abito religioso come fratello laico il 13 maggio 1942 con il nome di fra Pancrazio e professa i voti temporanei il 19 giugno 1943 ad Alessano in provincia di Lecce. Il 23 novembre 1947 emette la professione perpetua nella Santa Casa di Loreto dove è arrivato l’anno precedente a servizio del Santuario.
Nel 1967 è trasferito nel convento dei Cappuccini a Bari e successivamente, nel 1969, a Recanati. In quegli anni frequenta i corsi di teologia presso lo studentato Cappuccino di Loreto per diventare sacerdote. Il 18 marzo 1973 viene ordinato presbitero nel Santuario di Loreto. Dopo alcuni mesi dall’ordinazione sacerdotale viene trasferito nel convento dei cappuccini a Civitanova Marche dove rimarrà fino al 1982 anno di inizio della fondazione della Fraternità la quale, inizialmente, prenderà il nome di ‘Casa Betania’.
La Fraternità Francescana di Betania è un Istituto di Vita Consacrata di diritto diocesano composto da fratelli, sia chierici che laici, e da sorelle che si consacrano a Dio mediante i voti pubblici di castità, povertà ed obbedienza.
Il carisma della Fraternità si esplica nella preghiera e nell’accoglienza, elementi caratteristici della Betania evangelica, vissuti in un profondo contesto di vita fraterna. La Beata Vergine Maria, che ha vissuto in perfetta armonia la preghiera e l’accoglienza è il modello alla quale guardiamo.
Il progetto comunitario, germogliato nel silenzio della Santa Casa di Loreto, si realizzò nella Solennità di Pentecoste del 1982 a Terlizzi in provincia di Bari. Attraverso un cammino confermato dalle diverse approvazioni ecclesiastiche e segnato da eventi particolari, l’avventura iniziale si trasformò nel 1998 in un Istituto di Vita consacrata.
Dal 1984, con le prime sorelle che iniziarono con p. Pancrazio l’esperienza di ‘Casa Betania’, si cominciarono a emettere, in forma privata nelle mani del vescovo, i voti temporanei di povertà, castità ed obbedienza: l’avventura si stava trasformando in una nuova forma di vita consacrata nella Chiesa.
Nel 1989 la Fraternità visse un momento di lutto e di grazia per la morte di due nostre sorelle: una – Ada – offertasi vittima per i sacerdoti, morì improvvisamente per un ictus, l’altra – Floriana –morì per un tumore, dopo un lungo calvario di sofferenza, nel quale si offrì totalmente al Signore, chiedendo, in particolare, la grazia di benedire la Comunità con molte vocazioni… e il Signore ascoltò questa preghiera e ancora oggi continua a benedire il nostro Istituto con numerose e giovani vocazioni.
A partire dal 1991 si iniziarono a professare i voti perpetui di consacrazione.
Il 6 dicembre 1992 i fratelli e le sorelle consacrati vestirono per la prima volta l’abito religioso della Fraternità: il saio grigio-azzurro nato dall’unione dei due colori che esprimono la nostra spiritualità mariana e francescana. Quel giorno così importante fu reso ancora più speciale dalla presenza del nostro vescovo, il Servo di Dio Mons. Antonio Bello il quale, nonostante la grande sofferenza causata dalla malattia che da lì a poco l’avrebbe condotto alla morte, accettò con gioia l’invito ad essere lui stesso a donarci quell’abito durante la Celebrazione Eucaristica.»

a cura di Luigi Sparapano
© Luce e Vita