Cordoglio per la morte di Guglielmo Minervini

I funerali mercoledì alle 17 nella chiesa del SS.mo Crocifisso in Giovinazzo

È deceduto Guglielmo Minervini, già sindaco di Molfetta, dopo una malattia che lo ha messo a dura prova negli ultimi anni, spegnendo lentamente il suo corpo, ma mai il suo spirito. 55 anni vissuti intensamente all’insegna dell’impegno civile, sociale e politico, vissuti come forma di testimonianza cristiana.
Cordoglio e solidarietà alla sua moglie, ai figli e ai parenti, sono stati espressi dal Vescovo Mons.Domenico Cornacchia a nome dell’intera comunità diocesana che eleva preghiere di suffragio per Guglielmo. “Egli, tra i primi condiocesani – ricorda il Vescovo – ha chiesto di incontrarmi dopo il mio ingresso a Molfetta. Antica e fraterna amicizia ci legava. Ho sempre apprezzato in lui lealtà, simpatia, attenzione per i bisognosi e lettura dei segni dello Spirito divino nella storia degli uomini.”
I funerali si svolgeranno alle ore 17 di mercoledì 3 agosto, presso la chiesa del SS.mo Crocifisso, retta dai frati Cappuccini a Giovinazzo, presieduti da don Tonio dell’Olio, attuale presidente di Pro Civitate Christiana, già amico di impegno in Pax Christi.
Laureato e docente di Informatica nelle scuole superiori, Guglielmo Minervini è stato protagonista e iniziatore di alcune esperienze notevoli sul territorio diocesano: con la profonda e tenace amicizia di Franco De Palo fu tra i primi obiettori di coscienza al servizio militare in servizio civile, vissuto da lui nel quartiere del Duomo, sfociato poi nella istituzione della Casa per la Pace. Furono gli anni ’80 che coincisero anche con l’episcopato di Mons. Tonino Bello col quale Guglielmo collaborò direttamente per alcune battaglie civili, legati anche dall’adesione al movimento Pax Christi, di cui don Tonino fu presidente e Guglielmo consigliere nazionale.
L’impegno di Guglielmo in Diocesi prese forma anche nella collaborazione redazionale del settimanale diocesano Luce e Vita, sulle cui pagine pubblicò servizi e inchieste di denuncia su dinamiche sociali difficili. Poi, sempre con la complicità di Franco, fondò inizialmente presso la Casa per la Pace, in via Massimo D’Azeglio a Molfetta, l’editrice “la meridiana” orientata alla promozione culturale particolarmente sui temi della pace, dell’educazione alla pace, della non violenza attiva e dell’impegno civile.
Dagli anni ’90 l’approdo in politica, prima come sindaco di Molfetta poi come assessore e consigliere regionale fino agli ultimi giorni della sua vita, nonché titolare di incarichi direttivi in partiti politici. Nell'ultimo suo libro “La politica generativa”, aveva quasi racchiuso la sua visione ed esperienza politica, vista come laboratorio di partecipazione più che gestione del potere.
Una vita vissuta fino in fondo, fino in cima, per dirla con don Tonino, la cui memoria resta a viva testimonianza per tutti.

L.S. © Luce e Vita