“Ultreya et suseya” Una giornata all’insegna del Cammino…e del volo.

Elisabetta Gadaleta

Mercoledì 12 luglio 2017

“Ultreya et suseya” Una giornata all’insegna del Cammino…e del volo.

Questa mattina ha avuto inizio il Pellegrinaggio Diocesano a Fatima-Lisbona-San Giacomo di Compostela, presieduto dal nostro vescovo Domenico.

Dopo un’attesa in aereoporto, davvero “mitigata” dalla Celebrazione Eucaristica, siamo tutti partiti per Santiago de Compostela, meta raggiunta dai pellegrini che, fin dal medioevo, desideravano pregare sulla tomba dell’Apostolo Giacomo il Maggiore.

Domani ci sarà la visita alla città e alla Basilica.

Un antico motto si ascolta sulle vie del cammino: Ultreya et suseya!!! Entrambe queste parole derivano dal latino, ultreya: ultra (più) ed eia (avanti), mentre suseya potrebbe tradursi avanti verso l’alto. L’origine della loro apparizione sembrerebbe datare al XII secolo, in una canzone compresa nel “Codex Calistinus” che nel dare il benvenuto ai pellegrini diceva tra l’altro: Ultreya e suseya, adjuva nos Deus. Questa frase potrebbe descrivere l’immaginario dialogo di un incontro sul cammino; dove vai o pellegrino? Ultreya, avanti, si rispondeva e l’interlocutore ribatteva: suseya, in alto (andrai), Dio ci protegge.

Molto probabilmente era questa l’espressione che usavano tra di loro i pellegrini dell’antichità quando si incontravano. Può darsi che la interpretazione più corretta possa anche essere la più semplice, più oltre, più su, verso Santiago, ma pare più profondo pensare che chi si incontrava si rivolgesse un invito ad andare avanti, sotto la protezione di Dio, per raggiungere le vette dello spirito.

Sicuramente il fine del pellegrinaggio sarà quello di portarci “più avanti e più su”!!!