Celebrando i Missionari Martiri, ovvero ‘il coraggio di osare’

Veglia di preghiera sabato 24 marzo, presso Casa Betania a Terlizzi

Il 24 marzo siamo chiamati a celebrare i “missionari martiri”, cioè coloro che, nella fede, hanno manifestato la parresìa, il coraggio di osare, nelle periferie geografiche ed esistenziali del mondo e del tempo, perché “Chiamati alla vita” e non alla morte. Un’espressione, questa, forte e diretta, che quest’anno è stata scelta dalla Fondazione Missio come slogan per la 26esima Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.

La Fraternità Francescana di Betania, in Terlizzi, promuove un incontro di preghiera, sabato 24 marzo a partire dalle ore 21,30 presso la sede di Fraternità, in Via Pasquale Fiore, 143, al quale parteciperà il vescovo della nostra diocesi, Monsignor Cornacchia. L’evento inizierà con la proiezione di un video dedicato ai cristiani perseguitati nel mondo, seguito da un intervento del vescovo. Seguiranno l’adorazione eucaristica con il rosario meditato, la lettura di testi biblici e interventi di Papa Francesco. La notte di preghiera è aperta a tutti. Dalle ore 23 fino alle 7 di domenica 25 marzo la veglia proseguirà con una adorazione eucaristica animata.

Nel 2017, secondo i dati forniti dall’agenzia missionaria Fides, sono stati uccisi nel mondo 23 missionari: 13 sacerdoti, un religioso, una religiosa e otto laici. Secondo la ripartizione continentale, per l’ottavo anno consecutivo, il numero più elevato si registra in America, dove hanno perso la vita 11 operatori pastorali (otto sacerdoti, un religioso, due laici), cui segue l’Africa, dove sono caduti 10 operatori pastorali (quattro sacerdoti, una religiosa, cinque laici), mentre in Asia sono stati uccisi due operatori pastorali (un sacerdote, un laico). Dal 2000 al 2016, sempre secondo Fides, sono stati uccisi nel mondo 424 operatori pastorali, di cui cinque vescovi. Ormai da tempo, esso non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma include nell’elenco tutti gli operatori pastorali morti in modo violento, di cui si è avuta notizia, anche non espressamente “in odio alla fede”.

«I martiri sono quelli che sostengono la Chiesa, che l’hanno sostenuta e la sostengono oggi. E oggi ce ne sono più dei primi secoli, i media non lo dicono perché non fa notizia, ma tanti cristiani nel mondo oggi sono beati perché perseguitati, insultati, carcerati. Ce ne sono tanti in carcere, soltanto per portare una croce o per confessare Gesù Cristo! Questa è la gloria della Chiesa e il nostro sostegno e anche la nostra umiliazione: noi che abbiamo tutto, tutto sembra facile per noi e se ci manca qualcosa ci lamentiamo… Pensiamo a questi fratelli e sorelle che soffrono il martirio!». Queste parole, pronunciate da papa Francesco durante la messa mattutina a Santa Marta in Vaticano il 30 gennaio di due anni fa, ci introducono magistralmente al tema e alla giornata che stiamo per celebrare.

Raccogliamoci meditando e pregando, entriamo anche noi in quest’ottica non di sacrificio ma di salvezza piena.

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