Festa diocesana di AC: futuro da scrivere, presente da vivere, passato da ricordare

Domenica 27 maggio 2018

Domenica 27 maggio l’Ac diocesana festeggerà 120 di storia, cammino, proposte e impegno laicale in un appuntamento che abbraccerà tutti gli aderenti dell’associazione. Ciò significa tornare alle radici, per comprendere meglio il presente e provare a disegnare traiettorie per il futuro. Di qui lo slogan della festa del 27 maggio: “#120anni: futuro da scrivere, presente da vivere, passato da ricordare”, che si terrà presso la Villa Comunale di Molfetta.
Tale festa si svolge nell’anno dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana, nazionale, iniziati il 30 aprile 2017 a Roma con l’incontro con il Santo Padre, che ha benedetto l’associazione e spronato ogni aderente ad essere fiero della storia di cui fa parte ed essere protagonista di un futuro che vede tutti impegnati, affinché vivano le periferie con maggiore consapevolezza e progettualità.
Il percorso diocesano è cominciato solo 30 anni dopo la nascita dell’Ac a livello nazionale, a seguito dell’incontro fra Mario Fani e Giovanni Acquaderni, giovani animati dal desiderio di dare unità ai cattolici impegnati. Nacque così il primo nucleo della Società della Gioventù Cattolica Italiana, nel 1867 (incentrata su 3 parole fondamentali: preghiera, azione e sacrificio), che molti anni dopo avrebbe assunto il nome di Azione Cattolica.
Nella nostra diocesi, la forma di impegno più diffusa da parte dei laici era quella delle confraternite. Tuttavia, il post Risorgimento, i cambiamenti politici, sociali ed economici chiesero un rinnovamento per affrontare con più adeguatezza la nuova società. Dal confronto tra clero e laicato prese avvio il Movimento Cattolico, ovvero l’insieme delle organizzazioni laicali cattoliche che agivano in comunione con le autorità ecclesiastiche, da cui l’Ac si distingueva per l’esercizio di attività politico-sociali, oltre che caritative e di formazione prettamente cristiana e di servizio alla Chiesa, coniugando in modo sinergico tutti gli ambiti di impegno.
La festa del 27 maggio sarà un momento unitario, di confronto con il passato e di testimonianze intergenerazionali, di gioia e condivisione. «È una storia che si permea del ricordo di don Tonino Bello, nostro
vescovo che 25 anni fa saliva al cielo dopo aver servito la nostra Chiesa e che, a noi di Azione Cattolica, ha riservato grandi pagine, grandi discorsi, indimenticabili esempi di dono senza misura», come aveva già affermato Nunzia Di Terlizzi, Presidente diocesana, nel Messaggio per l’Adesione, all’inizio di quest’anno associativo. Proprio don Tonino, dando esecuzione ad una indicazione della CEI che riordinava la struttura di alcune diocesi, si impegnò molto, nei primi anni del suo episcopato, per l’unificazione della diocesi così come ora la conosciamo, integrando la città di Ruvo a quelle di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi. È lui che ha spronato tutti ad essere uomini fino in fondo, anzi, fino in cima, perché essere uomini fino in cima significa essere santi. E la nostra è una diocesi toccata davvero dalla grazia del Signore, di cui l’ultimo dono è stata la recentissima visita di papa Francesco a Molfetta, sui passi del nostro amato Servo di Dio.
Con l’impegno di vivere la santità nel quotidiano, la festa del 27 maggio intende essere un’opportunità per raccontarsi e guardare avanti. Nelle parrocchie i preparativi per questo momento di festa sono cominciati già da tempo, con la proposta di organizzare incontri tematici che ricostruissero e raccontassero la storia della propria associazione, invitando chi ne ha fatto parte a testimoniare l’impegno e la passione per il servizio in l’Ac. Fondamentale è anche la raccolta di materiale (documenti, cimeli, foto, ecc.) per dare il senso visibile del trascorrere del tempo e dei cambiamenti che hanno modificato l’Ac delle varie parrocchie che l’hanno accolta. Tutto sarà poi esposto e messo in comune domenica 27 maggio, così da creare una sorta di quadro completo di questa storia unica eppure multiforme dell’Ac della nostra diocesi.
Prepararsi a questo incontro diocesano significa prendere consapevolezza di essere quel “futuro presente” capace ancora di coinvolgere tanti ragazzi, giovani e adulti in un cammino di vita e di fede che sa arrivare dritto al cuore – nonostante il ritmo celere delle giornate, le difficoltà sociali, la dispersione dei punti di riferimento – grazie alla popolarità di questa associazione, intesa non tanto come numero di aderenti quanto come radicalità e presenza sul territorio.
«L’augurio è quello di ritrovarsi tutti insieme, per vivere un momento comunitario in quest’anno già speciale, perché ciascuno possa sentirsi davvero protagonista e riesca a contagiare gli altri con l’entusiasmo delle proprie scelte e del proprio stile di vita, orientato dal messaggio sempre attuale del Vangelo» afferma la presidente diocesana, manifestando le aspettative per la festa.