Ufficio liturgico

Il Triduo in famiglia: Venerdì Santo, giorno dell’amore che va fino alla morte

Adorazione della croce presieduta dal Vescovo, ore 18 (Tele Dehon)

Adorazione della croce Presieduta dal vescovo: ore 18,00 (su Tele Dehon)
Via crucis presieduta dal Papa:
ore 20,50 su Raiuno

Venerdì Santo, giorno dell’amore che va fino alla morte.
San Leone Magno scriveva: «La santa Passione del Signore, narrata dal Vangelo, penso sia tanto impressa nei vostri cuori, così che la meditazione diviene come una visione. La vera fede ha questa capacità: di far partecipare spiritualmente a quei fatti, ai quali uno non è potuto essere fisicamente presente». È quanto avviene nell’Azione liturgica del Venerdì santo.
Ma cosa significa partecipare spiritualmente a quei fatti? Vuol dire lasciarci coinvolgere dal mistero della Passione e Morte di Cristo, fino al punto di assumere un ruolo di responsabilità all’interno degli eventi che vengono raccontati.
La scenografia di questo giorno è semplice: una croce al centro: alta, di legno grezzo, levigato solo dal corpo del Salvatore; il buio che fa da padrone, da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio; il silenzio gravido di dolore e di speranza come colonna sonora; e una locandina, posta in alto, che riporta il nome dell’unico protagonista: Gesù Cristo, colui che non ha tenuto per Sé come un tesoro la Sua divinità, ma si è umiliato facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (cf. Fil 2,6-8).
Dal Vangelo apprendiamo che un soldato gli trafisse il fianco con una lancia e «ne uscì sangue e acqua» (Gv 19,34), come a voler sottolineare che ci ha amato sino all’ultima goccia di sangue. Ha versato tutto il suo sangue per noi, ossia ha speso tutta la sua vita per noi. Ci ha amati più di quanto noi amiamo noi stessi. Questo è il racconto della croce di fronte alla quale ciascuno di noi, servendosi delle parole ora di un apostolo ora di un santo, può dire: Sic Deus dilexit mundum – così Dio ha amato il mondo (Gv 3,16); mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 2,20) ; non mi ha amato per scherzo, mi ha amato per davvero (S. Angela da Foligno).
Lo sguardo al crocifisso intenerisce il cuore, ma obbliga a “leggere in Lui” la diffusa presenza di altri crocifissi. Quanti ne incontriamo sulle nostre strade, schiacciati dalla gravità dei loro problemi o, più spesso, dai nostri pregiudizi. Quante persone, oppresse dal peso delle croci, cadono quotidianamente sotto i nostri occhi, senza trovare in noi un Simone di Cirene che le aiuti a rialzarsi. Il nostro cuore non può essere completamente nella gioia fino a quando Cristo continua ad essere crocifisso.
Non sul legno della croce, né nelle sacre immagini che adornano le nostre chiese, ma nei nostri fratelli poveri. In ogni fratello che soffre, che piange, che è nudo, che è malato, carcerato (cf Mt 25,34-40). In ogni uomo schiacciato e umiliato nella sua dignità. In tutti quei poveri che tante volte cancelliamo dalla memoria, inventando la storia che i poveri non esistono più! Proprio pensando a questi poveri, a chi è solo, malato, nel corpo o nella mente, dinanzi a tutte le piaghe e i piagati della nostra società, noi gridiamo: «Adoramus Te Christe et benedicimus tibi, quia per Sanctam Crucem tuam redemisti mundum».

Celebrare il Venerdì santo in casa
Per celebrare il Venerdì santo in casa è opportuno scegliere una croce da mettere al centro, quella verso la quale di solito ci rivolgiamo con parole che scaturiscono del cuore, quando siamo nel segreto della nostra camera (cf. Mt 6,5). Davanti alla croce potrebbero essere vissuti tre momenti: il racconto della passione e morte del Signore (Gv 19, 1-6.14-42 in forma dialogata) – il bacio al crocifisso, passandolo di mano in mano – una preghiera per tutti, con particolare riferimento agli ammalati nel corpo e nello spirito, a chi soffre per il contagio da coronavirus, a chi opera per la salute di tutti, alle famiglie che si trovano in difficoltà e alle tante persone, di ogni età, che sono decedute.

Adorazione della croce Presieduta dal vescovo: ore 18,00 (su Tele Dehon)
Via crucis presieduta dal Papa: ore 20,50 su Raiuno