25° dies natalis don Tonino

Pietre d’inciampo: “Accanto agli Operai” (a Giovinazzo) e “l’Incendio del Carro” (a Terlizzi)

19 e 22 agosto 2020

Prosegue l’attuazione di una idea nata in occasione del 25° dies natalis del Servo di Dio don Tonino Bello, quella cioè di collocare alcune “pietre di inciampo” in luoghi emblematici del suo episcopato.
Dopo la prima, collocata nei pressi della parrocchia S. Famiglia in Ruvo di Puglia “Fratello Marocchino” in ricordo dell’impegno profuso nei confronti dei primi immigrati marocchini, e la seconda “L’ultimo sguardo“, all’esterno del santuario Madonna delle Grazie della stessa città, che rimanda al momento del decesso avvenuto il 20 aprile del 1993, con lo sguardo rivolto alla Vergine, le prossime due pietre saranno collocate a Giovinazzo e Terlizzi.
Mercoledì 19 agosto 2020, alle ore 18,00, sul piazzale antistante la stazione di Giovinazzo, sarà benedetta la pietra “Accanto agli Operai”, in memoria di quel 15 febbraio 1983 in cui il vescovo, da pochissimo insediato in Diocesi, prese posizione in favore degli operai delle Acciaierie che protestavano occupando i binari della ferrovia.

 

 

Sabato 22 agosto, alle ore 19,00, dinanzi alla Chiesetta di S. Maria della Stella, a Terlizzi, sarà la volta della pietra “L’incendio del Carro”,  nello spazio in cui viene allestito il Carro Trionfale – quest’anno purtroppo impedito dalla pandemia – che nella notte tra il 21 e il 22 agosto del 1991 fu incendiato, suscitando lo sdegno di tutta la popolazione e un intervento deciso di don Tonino contro la criminalità e l’illegalità.

 

L’iniziativa è stata curata dall’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi in collaborazione con la Vicaria di Giovinazzo e di Terlizzi e con le rispettive Amministrazioni comunali.
I due momenti saranno presenziati dal vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia e dai rispettivi Sindaci delle città Tommaso Depalma e Ninni Gemmato. L’invito ad essere presente è rivolto a chiunque lo desideri, soprattutto a quanti hanno vissuto personalmente gli eventi ricordati.
Non si tratta di ulteriori monumenti, ma di semplici segni – targhe in plexiglass formato A4, fissate su pietra naturale – che recano il titolo e un qrcode che invita a guardare il breve documento video, realizzato da TV 2000 in collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi.
Pietre d’inciampo, appunto, segni che invitano sì a fermarsi e fare memoria, ma che sollecitano a farne memoriale, cioè ad attualizzarne il contenuto e le scelte.
Il progetto proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori pietre collocate a Molfetta e ancora nelle altre tre città della Diocesi.

L.S.