Comunicazioni sociali

“Vieni e vedi”: il tema della 55ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

reso noto il 29 settembre 2020

Giornata comunicazioni sociali 2021
Giornata comunicazioni sociali 2021

SS. Papa Francesco – Udienza Generale
03-08-2016

“Vieni e vedi” (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono

“Vieni e vedi”. Queste parole dell’apostolo Filippo sono centrali nel Vangelo: l’annuncio cristiano prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. In una parola, vita. Proprio quelle parole, citate nel Vangelo di Giovanni (1, 43-46) sono state scelte da Papa Francesco come tema del 55° Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel maggio 2021. “Comunicare incontrando le persone come e dove sono”, è il sottotitolo. Questa la citazione evangelica: “Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: ‘Seguimi’. Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: ‘Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret’. Natanaèle esclamò: ‘Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?’. Filippo gli rispose: ‘Vieni e vedi’”. Nel cambio epocale che stiamo vivendo, in un tempo che ci obbliga alla distanza sociale a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose. Non conosciamo la verità se non ne facciamo esperienza, se non incontriamo le persone, se non partecipiamo delle loro gioie e dei loro dolori. Il vecchio detto “Dio ti incontra dove sei” può essere una guida per coloro che sono impegnati nel lavoro dei media o delle comunicazioni nella Chiesa. Nella chiamata dei primi discepoli, con Gesù che va a incontrarli e li invita a seguirlo, vediamo anche l’invito ad utilizzare tutti i media, in tutte le loro forme, per raggiungere le persone come sono e là dove vivono.

 

Per una comunicazione rispettosa e inclusiva. Il commento di Vincenzo Corrado

La comunicazione imprime dinamicità; è un movimento continuo di relazione e apertura verso l’altro; è un gioco di svelamento e, insieme, riappropriazione del proprio essere. Nel tema che Papa Francesco ci consegna per la 55ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali c’è una sottolineatura importante sull’essenza stessa del comunicare. Il rimando alla narrazione (filo conduttore della Giornata celebrata nel 2020) è naturale e spontaneo. In quest’anno, particolare e inedito, in cui i confini tra le persone sono stati ampliati per la pandemia e, al tempo stesso, ridotti grazie alla tecnologia, siamo chiamati a nuove forme di prossimità.

La strada è tracciata da quel “vieni e vedi” posto al centro della prossima Giornata. La proposta di Gesù ai primi discepoli, “venite e vedrete” (Gv 1,39), diventa la proposta che gli stessi discepoli offrono ad altri. È l’esperienza di una parola che include, che accoglie e che genera nuove opportunità. Da subito! È una proposta che rispetta la libertà di tutti, offrendo la possibilità di una prospettiva inedita di vita. Quel “vieni e vedi” ha una forza attrattiva che non si limita a una semplice informazione data quasi con distacco e disinteresse verso il destinatario, ma esprime la condivisione di una proposta che spinge a una comprensione dell’altro nella sua originalità.

In questo senso l’incontro, che è alla base della stessa comunicazione, diventa pieno. Il tema scelto da papa Francesco, oltre a ribadire questo principio basilare, presenta anche un elemento di novità. L’incontro deve avvenire con “le persone come e dove sono”. In sostanza bisogna essere promotori di una comunicazione che non giudica (come) e che sappia rispettare il percorso di ciascuno senza pretendere che sia il nostro (dove).

È la sfida che ci consegna nuova opportunità di riflessione, ma anche di azione. A tutti noi il compito di disegnare una comunicazione che sia rispettosa e inclusiva. Buon lavoro!