Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo religioso

Settimana di preghiera 2021 per l’unità dei cristiani

Dal 18 al 25 gennaio. Lunedì 18 incontro alle ore 19,00 presso la chiesa del Crocifisso a Molfetta

molfetta_settimana_preghiera_unità_cristiani
Comunità di Grandchamp

Comunità di Grandchamp

Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”. Questo il titolo della Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, in programma dal 18 al 25 gennaio. Il titolo, tratto dal Vangelo di Giovanni (Gv15,5-9), è frutto dell’esperienza della Comunità di Grandchamp in Svizzera, una comunità monastica di circa cinquanta suore di diverse tradizioni cristiane e di diversi paesi, cui è stato affidato il compito di scegliere il tema e redigere il sussidio di accompagnamento alla preghiera della Settimana.

 

La Comunità di Grandchamp è stata formata negli Anni Trenta del secolo scorso, da donne della Chiesa protestante della Svizzera romanda conosciute come «le Signore di Morges» che hanno cominciato ad organizzare ritiri spirituali. Molto velocemente, questi ritiri si sono tradotti in una vita comunitaria. Immediati sono stati i legami con la comunità di Taizé, perché era proprio in quegli anni che la comunità riscopriva il monachesimo tramite l’opera di Frere Roger Schutz. Tra Frere Roger e Madre Genevieve, prima priora di Grandchamp, ci fu subito un rapporto fraterno, tanto che le sorelle adottarono la regola di Taizé nel 1952.

 

Gli otto giorni di preghiera per l’Unità dei cristiani, sono strutturati nel sussidio proprio come la vita della comunità monastica, con le sue veglie e i suoi ritmi.

 

Preghiera, vita comunitaria e ospitalità

 

La tradizione delle suore di Grandchamp prevede tre celebrazioni, di norma svolte di notte, raggruppate in una celebrazione vespertina.
Ciascuna veglia prevede alcune letture della Scrittura, momenti di silenzio e preghiere d’intercessione.

 

La prima veglia, mediante la chiamata di Cristo, conduce la persona a fare unità in se stessa e a rimanere in Cristo. Il centro è l’amore di Cristo e la relazione con lui. Il dimorare in Cristo accresce il desiderio di promuovere l’unità e la riconciliazione. In questa prima tappa c’è un dono di guarigione per le divisioni che sono in noi, tra di noi e attorno a noi. I momenti di silenzio aiutano a raccogliere i pensieri e la volontà per trovare spazio nell’amore di Cristo.

 

La seconda veglia invita a meditare sulla chiamata all’unità tra di noi. In questa seconda tappa è al centro l’unità visibile dei cristiani. Egli ci ha fatto dono della sua pace e ci esorta a condividerla.

 

La terza veglia ruota invece attorno all’unità di tutti i popoli e con il creato. Considerando le tante culture, le tante espressioni di fede, tradizioni ed etnie, superando la paura e il pregiudizio verso il diverso, perseguiamo la lotta contro l’ingiustizia e contro l’odio a motivo della razza, del ceto sociale, del genere e dell’appartenenza religiosa.

 

In questo nostro tempo, in cui le restrizioni, causate dalla pandemia costringono molti a stare soli in casa, può essere utile anche la preghiera privata per l’unità dei cristiani secondo le tre tappe previste (scarica il Sussidio)

 

L’appuntamento diocesano è previsto per lunedì 18 gennaio alle ore 19, presso la chiesa SS. Crocifisso in Molfetta, dove don Giovanni de Nicolo direttore dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo modererà un colloquio tra Ioan Diaconu, parroco ortodosso romeno a Trani e fra Piergiorgio Taneburgo docente di Teologia Ecumenica presso il Seminario Regionale di Molfetta.