Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo

Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, 28 maggio 2017
Messaggi

Sono tanti i profeti di sventura e di false notizie che popolano gli spazi di comunicazione, tanto sulla carta che sul web o in TV. È un commento diffuso quello che basta accendere la TV e si viene inondati di cattive notizie. «Le cattive notizie sono buone notizie» recita una massima giornalistica, ma se ci si appiattisce su una comunicazione univoca, che ritiene di spiattellare solo negatività, quand’anche vera, trascurando il bene che copiosamente si compie, si rischia – dice il Papa nel suo messaggio per la giornata odierna – di «essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione». Papa Francesco invita a «spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle cattive notizie: guerre, terrorismo, scandali e fallimenti nelle vicende umane».

Anche in ambito più locale non è infrequente la corsa a dare notizie che siano forti, sensazionali, pruriginose, senza magari darsi il tempo di leggere i fatti nella loro complessità, documentarsi adeguatamente e offrire punti di vista diversi sulla realtà. È ancora il Papa a dire che in questa macina da mulino che è l’informazione noi possiamo «decidere se macinarvi grano o zizzania». «Vorrei esortare tutti ad una comunicazione costruttiva che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’altro, favorisca una cultura dell’incontro – sostiene il Papa – grazie alla quale si possa imparare a guardare la realtà con consapevole fiducia».
Nel panorama della comunicazione locale il nostro settimanale diocesano Luce e Vita, da 93 anni – e accanto ad esso i più recenti canali comunicativi della diocesi – cerca di corrispondere all’invito del Pontefice a «offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”». Settimana dopo settimana esso si offre ai Lettori come “occhiale” (altra metafora usata dal Papa) con cui guardare la realtà. L’occhiale adeguato «per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia»: lo sguardo di Cristo. «In Lui anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita» prosegue il Papa Francesco. Voglio dunque, ancora una volta, incoraggiare tutti, sacerdoti e laici, a sentire proprio il giornale, a fruirlo in maniera attiva: non solo dedicando adeguato tempo alla lettura personale, cogliendo spunti di riflessione da condividere nei gruppi, nelle comunità, nelle omelie, ma anche proponendo argomenti, dibattiti, esperienze da mettere in circolazione per il bene di tutti. In un tempo di forte crisi per i settimanali diocesani, a causa dei costi e della scarsa diffusione – argomento che tutti i Vescovi italiani stanno affrontando – noi possiamo vantare la stabilità di una pubblicazione che raggiunge puntualmente le case e le parrocchie.
Facciamone tesoro e siamone orgogliosi!

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo

Molfetta
28-05-2017