Messaggio per la 54^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni

Molfetta – domenica 7 maggio
Messaggi

Celebriamo la 54a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, oggi quarta Domenica di Pasqua. Il Beato Paolo VI volle che questa Domenica, detta del Buon Pastore, fosse dedicata alla preghiera per chiedere al Signore santi e generosi operai nella sua vigna.
Papa Francesco nel Messaggio di questa Giornata Mondiale esorta le comunità cristiane “a pregare il Signore, perché mandi operai nella sua messe e ci dia sacerdoti e consacrati innamorati del Vangelo, capaci di farsi prossimi con i fratelli ed essere così, segno vivo dell’amore misericordioso di Dio”.
Il messaggio evangelico non è per pochi intimi, ma per il mondo intero. Per- ciò, il Signore ha bisogno di operai che, a tempo pieno, portino la buona notizia, ovunque.
L’Apostolo Pietro ci dice: “Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime” (1Pt 2, 25). Oggi “dall’essere stati accolti, radunati e custoditi dal divino Pastore, siamo tornati ad essere pecore erranti”! Quanti Paesi sono stati, per secoli, culla della civiltà cristiana, oggi vivono come se Dio non ci fosse!
Come ricomporre un solo ovile con un solo pastore? Non è tanto un problema di chiamati quanto invece un problema di chiamanti! Ogni messaggio può essere tradotto o tradito da chi lo trasmette. L’efficacia dell’evangelizzazione dipende anche dalla qualità dei suoi ministri. “Se il mondo sapesse chi è un consacrato, tutti lo vorrebbero essere” (A. Gratry).
Il Signore ci esorta a pregare il padrone della messe! (cf. Lc 10,2). “La preghiera attraversa le nubi del cielo e giunge all’orecchio di Dio” (Sir 35,17). La pastorale vocazionale riguarda tutti, nessuno escluso!
Preghiamo dunque perché il Signore susciti ministri che precedano il gregge, chiamando per nome ogni pecora e siano disposti, sull’esempio di Cristo, a dare la vita per esse. (cf. Gv 10,10) In ascolto del Signore, chiediamo senza pretesa; cerchiamo senza stancarci; riprendiamo il cammino, dopo le umane cadute!
“Essere preti e consacrati è passare dalla pienezza del dono, alla pienezza dell’impegno”! (S. G. Paolo II). Dobbiamo corrispondere con generosità alla fiducia che Dio pone in ciascuno di noi! Ogni chiamato deve poter ripetere: “Io non cerco, trovo” (P. Picasso).
Il tema che la Chiesa Italiana propone in questa Giornata Mondiale per le Vocazioni è “Alzati, va’ e non temere”! Confidiamo più in Dio che nelle nostre forze, senza timore! Il Signore, chiamandoci, ci rende idonei per la sua missione! (EG 273). Carissimi giovani, non temete di dire “sì”, abbiate la forza di imitare il bene e tralasciare il male; rialzatevi dopo ogni caduta! “Abbiate il coraggio di essere felici” (Papa Francesco). Felice è chi dona la vita; chi fa della pietra caduta dal muro in
costruzione, una pedana per salire più in alto, non un sedile della resa!
“La povertà più grande nasce dalla carestia di promesse”! (Papa Francesco). “I giovani, del futuro, hanno più paura che desiderio”! (S. G. Paolo II). Rispondiamo al Signore “non quando siamo pronti, ma quando siamo chiamati”!

Ci troviamo oggi a Molfetta, sede del Pontificio Seminario Regionale Pugliese e Diocesi del Servo di Dio Mons. T. Bello. Ricevendo gli alunni del Seminario, Papa Francesco recentemente ha detto: “Essere buon prete non basta; la sua vita sia feconda; sia padre di una comunità; un presbitero che non è padre, non serve”! (10.12.2016).
Chiediamo al Signore ottimi formatori, integerrime guide spirituali, esemplari figure di paternità interiore, capaci di suscitare in molti il desiderio di mettersi alla sequela di Gesù.
Giovani, non indugiate, osate dire sì, giocatevi la vita a servizio del Vangelo; non fate cose grandi, ma in modo grande le piccole cose; vivete ciò che sentite, sentite fortemente ciò che vivete; nella ferialità della vostra vita, indossate l’abito della festa, del giubilo, della gioia contagiosa!
Mons. T. Bello diceva: “La vocazione, più che una missione è una scommessa”!
Il Signore sia fiero di poter contare su di noi!
Se il Signore bussa al vostro cuore, apritegli subito, pur sapendo che “il ruolo del prete è comprensibile soltanto se in lui c’è qualcosa di incomprensibile” (S. Weil).
Le famiglie cristiane sono il primo seminario, in esse possono sorgere germogli di generose vocazioni! Amiamole!
Maria ci doni la stessa apertura di cuore, la prontezza di proferire il nostro “Eccomi” alla chiamata del Signore e la gioia di metterci in cammino come Lei, per annunciarlo al mondo intero. Così sia.

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo

Molfetta
07-05-2017