A conclusione della processione nella festa della Madonna dei Martiri

Molfetta, Basilica della Madonna dei Martiri, 17 settembre 2017
17-09-2017

Carissimi fratelli e sorelle, con gioia, ma anche con un po’ di nostalgia nel cuore abbiamo accompagnato la nostra Madonna dei Martiri a casa sua. Avremmo desiderato che restasse un po’ più a lungo in città e tra le nostre case. Tuttavia Le diciamo grazie, per aver voluto dare la sua benedizione di Madre a noi suoi figli.
Torneremo a casa, con la gioia nel cuore, perché Lei, Maria, non ci lascerà mai soli. Tra poco, la sacra Immagine della Madonna entrerà in Basilica, di spalle: il suo sguardo, come il nastro d’argento che scorre sul nostro mare, al sorgere e al tramonto del giorno, ci guiderà sempre e ovunque. Così hanno fatto e fanno le nostre mamme! Con i loro occhi e il loro cuore ci hanno seguiti ogni giorno della vita. Anche dal cielo continuano ad essere per noi come la stella polare!
Miei cari, questa sera ricordiamo che esattamente 30 anni fa, il 7 Giugno del 1987, questo Santuario della Madonna dei Martiri fu elevato a dignità di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II. Memorabile è il discorso che il Servo di Dio Mons. Tonino Bello, nostro amato pastore e mio predecessore, fece proprio su questo sagrato la sera precedente. Egli, con la passione che lo caratterizzava, richiamava tutti a prendere coscienza che la vera Basilica, quella Maggiore, siamo noi, e il prossimo che ci sta accanto. Inoltre, esortava a non profanare mai, per alcuna ragione, la vita nostra e degli altri, perché Basilica vuol dire “casa del Re”, del Signore. Noi siamo casa del Re, casa e tabernacolo di Dio!
Quindi, stasera, noi, come i nostri predecessori, vogliamo dichiarare a Maria di voler essere rispettosi della dignità di ogni persona umana, così come lo siamo di Gesù nel Santissimo Sacramento, e di farci prossimo di chi è nel dolore, di chi è emarginato e di chi è più povero.
Sforziamoci tutti, davvero tutti, affinché la nostra Città sia più vivibile, che le esternazioni di violenza e di intolleranza di alcuni scalmanati, accadute proprio nei giorni della Festa di Maria, l’8 settembre scorso, mai più si ripetano.
La gioia è un segno di grandezza umana, invece la goliardia e la maleducazione sono una grave offesa per chi le fa e per chi le subisce. Un gesto di escandescenza ci ha proiettati sulle prime pagine di cronaca nera, senza che un rigo solo fosse speso a beneficio di coloro che hanno pregato con le lacrime agli occhi. A volte un pizzico di sale in più rende disgustosa tutta la minestra. Non offendiamo più la fede dei semplici e degli onesti! Eleviamo il tono della nostra condotta di vita! Viviamo da timorati di Dio e da fratelli tra noi. Attiriamo i vicini e i lontani con uno stile irreprensibile ed equilibrato.

Il prossimo 20 Aprile ricorre il XXV della morte del Servo di Dio Mons. Tonino Bello. Vivremo insieme alcuni intensi e significativi eventi, al fine di conservare caro il ricordo di questo profeta e vescovo esemplare. Preghiamo per la sua Canonizzazione e, soprattutto, imitiamone le virtù.
A tutti i nostri fratelli e sorelle emigrati va il nostro cordiale saluto e la nostra preghiera. L’8 settembre, durante la processione ho incontrato un nostro concittadino che vive in Australia. Mi ha commosso quando mi ha detto: mancavo dall’Italia da molti anni, ma quest’anno ho deciso di portare i miei due bambini per la Festa della Madonna dei Martiri. Questa è la forza che ci tiene uniti: la fede in Dio e nella Madonna! Tra me e me ho pensato che quell’uomo poteva venire qui in un altro periodo dell’anno, oppure poteva scegliere un’altra meta. Invece ha speso le sue ferie per venire dalla sua e nostra Mamma, la Madonna dei Martiri. Che bel dono ha fatto quel papà ai suoi bambini! Non capiti che noi, vicini a Maria, viviamo da estranei e da nemici della fede!
A Maria ci rivolgiamo con la preghiera dell’AVE MARIA, meditando le parole: prega per noi peccatori! Non dimentichiamo ciò che ci ha detto Gesù nel Vangelo: se ci perdoniamo con cuore, gli uni gli altri, Dio perdonerà i nostri peccati!
Infine, vi voglio salutare con le medesime parole pronunciate proprio su questo piazzale da Mons. Bello, trentanni fa:
“Quando passate accanto ad una Chiesa [anche la Basilica], fate il gesto dei semplici, dei poveri, dei piccoli: baciare. E, quando passiamo davanti ad una persona, dovremo fare altrettanto: questa è l’innocenza, la cultura dell’innocenza verso le cose, verso il fratello, verso Dio, verso noi stessi! Bene, fratelli miei, coraggio! La Madonna ci mette Gesù Cristo nelle nostre mani, ci mette il Signore nelle nostre braccia. Non abbiamo paura, perché la scala del mondo è lunghissima ancora; abbiamo un compito enorme, dobbiamo correggere tanti sbagli! Stiamo lavorando alla brutta copia della storia; mettiamo in bella copia il compito che Dio ci ha dato. Il cammino è lunghissimo e, chissà quando terminerà. Però ci vuole questo impegno nuovo: è una sfida quella del futuro che dobbiamo accogliere. Il futuro non ci deve caricare d’angoscia, ma ci deve riempire di speranza”.
(Mons. Tonino Bello, Basilica dei Martiri, 7 settembre 1987).
Prima di benedirvi, voglio ringraziare ancora una volta il Sindaco, le autorità civili e militari, i Padri Francescani Minori, custodi della Basilica; il presidente e i componenti del Comitato Feste Patronali, i nostri cari sacerdoti e quanti ci hanno fatto vivere in serena fraternità queste belle giornate.
Vi saluto e vi dico che vi voglio bene! Viva Maria! Così Sia!

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo