Omelia ai funerali di don Franco Sasso

Molfetta, Parrocchia Cuore Immacolata di Maria, 11 aprile 2017
11-04-2014

La Parola di Dio, appena ascoltata, credo sia la più bella cornice alla celebrazione eucaristica che stiamo vivendo per esprimere il saluto cristiano a don Franco Sasso. Siamo qui riuniti intorno a questo sacerdote, in comunione fraterna, quasi anticipando l’atmosfera della Messa crismale di domani sera. Don Franco, con il salmista, pare ripeta: “In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile, hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia salvezza tu sei” (Sal 70, 3-4)!
Gli antichi dicevano che omen nomen (= nel nome il destino). Realmente don Franco era un sasso di nome e di fatto, anzi: era un sasso proprio perché si è sempre fidato del Signore. Di Lui ha fatto la roccia su cui ha poggiato la sua vita e il suo ministero.
Sull’esempio dell’apostolo Pietro, don Franco ha dichiarato, sin dall’inizio del suo ministero presbiterale, la volontà chiara ed irremovibile di “dare la vita al Signore” (Cf Gv 13, 37).
“Dare la vita al Signore” altro non è se non consumarsi a vantaggio del prossimo, dei più bisognosi e deboli. Del caro don Franco è risaputo il suo zelo per gli ultimi, gli infermi, i lontani. L’esempio di don Cosmo Azzollini lo ha trascinato nel costruire, anche materialmente, questa splendida Comunità parrocchiale. Era facile vederli in tandem trasportare tufi, mattoni, carriole…, per dare un impulso visibile all’erigenda chiesa.
La Chiesa ha bisogno di esempi del genere per trovare entusiasmo ed energie al fine di edificare e consolidare i princìpi di vita umana e cristiana. Carissimi, preghiamo per suffragare le anime dei nostri cari defunti. Il migliore suffragio è continuare l’opera di bene iniziata da loro stessi.
Maria Immacolata ha vegliato sull’intero arco dell’esistenza terrena del nostro amato don Franco. “A Gesù per Maria”! La fede di Maria sia la strada che dobbiamo percorrere, nella certezza di ritrovare in Cristo il senso della nostra missione terrena: condurre i fratelli alla casa di Dio Padre!
Il profeta Isaia, nella prima lettura, ha raccontato la sua chiamata ad essere luce delle nazioni e strumento nelle mani di Dio, affinché la sua salvezza giunga fino al’estremità della terra!
Chiediamo al Signore che ciascuno di noi, nella sua specifica chiamata, diventi un credibile testimone del suo amore e della sua benevolenza.

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo