Omelia ai funerali di Mons. Tommaso Tridente

Cattedrale, 1° aprile 2017
01-04-2017

Carissimi confratelli Vescovi Mons. Felice Di Molfetta, Vescovo emerito di Cerignola-Ascoli Satriano; Mons. Giuseppe Satriano, Vescovo di Rossano – Cariati; Mons. Giuseppe Favale, Vescovo di Conversano-Monopoli; Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Ionio; Mons. Giovanni Intini, Vescovo di Tricarico; sacerdoti, diaconi, religiosi/e, consacrati secolari, fratelli e sorelle, grazie per essere convenuti qui, per rendere il doveroso ed orante omaggio al carissimo Mons. Tommaso Tridente. Grazie della loro presenza al Rettore Mons. Giovanni Caliandro, ai professori, educatori e giovani del nostro Pontificio Seminario Regionale.
Mi faccio interprete ancora della vicinanza spirituale degli Eccellentissimi Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto; Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto; Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo; Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia- Vieste-San Giovanni Rotondo; Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano Laziale; Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo Emerito di Potenza; Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo-Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti; Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S.M. di Leuca; Mons. Pietro Amato (Roma) e di molti altri che hanno conosciuto don Tommaso.

Ci stringiamo con affetto e preghiera all’intera famiglia di Mons. Tridente. Il mistero che celebriamo, nella fede, è memoriale della Passione, Morte e Risurrezione del Signore Gesù Cristo.
La luce del Cero pasquale ci richiama fortemente il passaggio dalla morte alla vita di Cristo-Capo e di noi tutti, sue membra. La vera nascita di ogni cristiano è il giorno del passaggio da questo mondo al Cielo; dal tempo all’eternità! Il giorno della morte è il giorno dell’autentica nascita del cristiano! Esso è il vero dies natalis!
La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci è di grande consolazione. San Paolo alla Comunità di Corinto e a noi così si rivolge: “Siamo convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a Lui, insieme con voi” (2Cor 4, 14)!
Sulla terra, come abbiamo ascoltato nelle parole dell’Evangelista Luca, siamo solo in transito, di passaggio, orientati verso la vita incorruttibile ed eterna del Cielo! A noi è richiesto di essere pronti, con l’orecchio proteso verso la porta, per aprire subito al Signore, appena bussa (Cf Lc 12, 35-40)!
Bella e rasserenante è l’espressione dell’Apostolo delle Genti: “Non ci scoraggiamo, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno”!

Il mistero della morte, dunque, deve aprirsi a quello di una vita più luminosa e serena. “Infatti, – continua l’Apostolo –, il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria”.
Quanto san Paolo confida ai fedeli di Corinto, mi pare potrebbe ripeterlo a ciascuno di noi, oggi, l’amato don Tommaso: “Non fissate lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne”. Chi più di lui può dire di aver conosciuto persone avide di gloria e di cose effimere?!
Se la vita di ogni cristiano dev’essere un dito puntato verso le cose soprannaturali ed eterne, direi che, ancor più, lo è stata l’intera esistenza terrena del caro fratello sacerdote don Tommaso.
Egli, cresciuto in una famiglia profondamente cristiana, ha risposto, da subito, alla chiamata del Signore e, dopo la sua formazione seminaristica, con entusiasmo e gioia, ha servito il Signore e i fratelli, additando con la vita e la testimonianza la strada del cielo e delle cose spirituali.
Un papà, ex chierichetto di don Tommaso, accorso all’ospedale, guardando il suo ex parroco, ha detto tra le lacrime: “Ci ha cresciuto, ci ha insegnato ad amare Gesù e la Chiesa”! Non poteva esserci elogio più bello e toccante! Vorrei tanto che la medesima espressione si ripetesse un giorno per me e per ciascuno di noi!
Don Tommaso ha ricevuto molti talenti dal Signore e, come il servo del Vangelo, li ha tutti impiegati per la conoscenza e la sequela di Cristo. Egli ha vissuto e insegnato ai suoi figli spirituali una profonda e serena devozione a Maria. Ai giovani seminaristi raccomandava sempre di avere una sconfinata fiducia in Colei che ha dato al mondo il Redentore.
È stato esemplare educatore e formatore del Seminario Diocesano, nonché Rettore del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta (dal 1979-1985); Parroco di due splendide Parrocchie: del Sacro Cuore in Molfetta (1972-1979) e della nostra Cattedrale (1994-2003); ha affiancato come Vicario Generale tre Vescovi: Mons. Tonino Bello, Mons. Donato Negro e Mons. Luigi Martella. Per circa un anno è stato anche Amministratore Diocesano, dopo la morte di Mons. Bello (dal 21 aprile 1993 al 9 febbraio 1994).
Don Tommaso, uomo di profonda umanità e sacerdote di autentica spiritualità, sarà pianto e ricordato da molti, da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di amarlo. Mercoledì sera mi ha salutato con il braccio alzato, dicendo semplicemente Alleluja, quasi additando a noi tutti con anticipo la gioia del mattino di Pasqua!
Con i suoi occhi assai luminosi, con la sicurezza che lo caratterizzava sempre, mi è sembrato volesse dire con l’Apostolo Paolo: “Quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio una abitazione, una dimora, non costruita da mani di uomo, eterna, nei cieli” (2Cor 5, 1).

Carissimi, preghiamo affinché il posto lasciato vuoto da uomini come don Tommaso, venga occupato da generosi giovani in discernimento vocazionale. A tutti dico di non scoraggiarci, anzi, seguiamo le orme di Cristo e dei suoi servi fedeli, affinché, anche la nostra vita sia dito puntato verso le cose infinite, invisibili ed eterne del Cielo!
A don Tommaso chiediamo che preghi, insieme ai vescovi che ha servito qui in terra, per la nostra Chiesa Diocesana e per le nostre famiglie!
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno assistito e curato amorevolmente don Tommaso, specie negli ultimi tempi della sua sofferenza: i nipoti, le suore, le signore, i medici e gli infermieri. Ringrazio i sacerdoti dell’intera Diocesi e della Cattedrale, per aver aiutato noi a vivere nella preghiera e nell’ordine, questo mo- mento. Grazie alla Confraternita di “Maria SS. del Carmelo” per aver accolto in queste ore di veglia don Tommaso nella chiesa di San Pietro.
Così sia!

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo