Omelia per i funerali di Albino De Nicolo e Donata Pepe

16-07-2016
FUNERALI DI ALBINO DE NICOLO E DI DONATA PEPE
Concattedrale di Terlizzi, 16 luglio 2016
 
         Carissimi fratelli e sorelle, autorità tutte, intera cittadinanza di Terlizzi, Mons. Felice Di Molfetta, oggi la Comunità di questa amata Città, piange due suoi figli, la Signora Donata Pepe e il Sig. Albino De Nicolo, insieme alla Comunità di Ruvo che saluta la giovane vittima del medesimo disastro ferroviario del 12 Luglio scorso, Antonio Summo.
         Non abbiamo più lacrime, né parole! Il silenzio, la fede e la preghiera soltanto, possono prenderne il posto!
         Ai tanti “perché”, che affollano la nostra mente e il nostro cuore, solo il Mistero del Cuore di Dio potrà dare una consolante risposta!
         Al nostro Dio, Creatore e Padre, affidiamo due genitori che hanno dato vita, amore, fiducia a quanti li hanno conosciuti.
         Ci stringiamo ai loro cari, alle loro famiglie, affrante dal dolore! A noi, inconsolabili tuttavia, la Parola di Dio è di sostegno e di guida!
         “Non dobbiamo rispondere quando siamo pronti, ma quando siamo chiamati!”. Questo mi sembra il messaggio evangelico più vero ed autentico! “Siate pronti”, dice Gesù!
         Nessuno mai avrebbe immaginato una dipartita così   improvvisa ed imprevedibile dei nostri cari Donata, Albino e di tutte le altre vittime della sciagura ferroviaria!
         Albino per lavoro, Donata, in serena vacanza nel suo paese natio, accanto al nipotino, salvato perché protetto dall’istinto materno della nonna, si sono trovati sul medesimo treno della morte.
         Speriamo che essi, insieme a tutte le altre vittime, siano accolti dall’abbraccio paterno del Signore, che non vuole la morte dei suoi figli, ma che vivano in eterno!
         Non possiamo perscrutare il destino umano, a volte ingarbugliato ed inaccessibile alla nostra mente! Il silenzio e la meditazione su quanto accaduto ci richiamano lo scopo ultimo della nostra vita terrena: siamo come su un convoglio verso la meta!
         Sulla terra, siamo come in un percorso, vicino o lontano, lungo o breve, non lo sappiamo! Dobbiamo attraversare tante stazioni intermedie, viaggiare con tanta gente a noi familiare e sconosciuta, portando con noi solo l’essenziale, solo ciò che serve per il nostro viaggio, ma pur sempre limitato nel tempo!
         A nessuna fermata è consentito mettere radici, ma dobbiamo essere sempre con la mente e lo sguardo verso la meta! Non è dato sapere quando e come raggiungeremo il nostro traguardo! Conta arrivarci, insieme, integri e pronti per una dignitosa ricompensa da parte del Signore!
         Il nostro cuore è lacerato dall’immane dolore causato forse da tragiche combinazioni o casualità! Difficile resta l’analisi e la giustificazione di tale afflizione!
         Signore, non abbiamo più lacrime da versare! I nostri occhi si sono prosciugati, donaci la consolazione e il conforto!
         Dopo questa liturgia, intrisa di sentimenti di fede, ma anche di dolore, di rabbia, di perplessità circa l’accaduto che poteva o meno essere evitato, ognuno si senta più protagonista del proprio e dell’altrui destino!
         Auspico che la comunità civile e cristiana non si rassegni a subire supinamente ancora, inefficienze burocratiche e ritardi irragionevoli, nel portare a termine opere di pubblica utilità! 
         Troppo tempo la nostra terra ha atteso un dignitoso risveglio umano e civile! Non intendiamo puntare il dito su nessuno, bensì desideriamo insieme intraprendere un’era di riscatto e di promozione integrale della nostra società.
         Il sangue delle  vittime del disastro ferroviario non scorra invano, ma immetta nelle vene di quanti hanno responsabilità civili ed amministrative, l’unica ambizione di servire la collettività nell’onestà, nella coerenza e nella trasparenza!
         Vorrei concludere rinnovando tutta la mia vicinanza ai sofferenti e ai parenti delle vittime del disastro ferroviario, ringraziando le Comunità parrocchiali, i volontari, le forze dell’ordine pubblico, per quanto, in modo encomiabile, hanno profuso nei giorni scorsi. Un grazie particolare va a Papa Francesco e alla Conferenza Episcopale Italiana per la loro speciale vicinanza. Un’ombra assai triste è calata sulla nostra collettività terlizzese, che si prepara alla Festa Patronale, ormai prossima. La Vergine Santa di Sovereto, i nostri Santi protettori ci consolino, ci  guidino e ci sostengano. 

Omelia di
 
+ Domenico Cornacchia
Vescovo di Molfetta –  Ruvo -  Giovinazzo - Terlizzi

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