Omelia per la benedizione e consacrazione del nuovo altare della parrocchia Immacolata di Giovinazzo

Giovinazzo, Parrocchia Immacolata, 23 dicembre 2017
23-12-2017

Carissimi fratelli e sorelle, cari sacerdoti, con gioia grande, questa sera la no- stra Chiesa parrocchiale, ampliata, resa più bella e confortevole, viene restituita alla Comunità dei fedeli.
L’atmosfera natalizia è la cornice più adatta per tale cerimonia. Il mistero dell’Incarnazione di nostro Signore è sicuramente il significato intrinseco della benedizione di questo edificio, che seppure immutato nella sua sostanza, rappresenta, nella forma, una realtà nuova.
Noi pure, resi nuove creature con il Santo Battesimo, tuttavia abbiamo sempre bisogno di restauro e di adeguamento, perché viviamo al meglio la nostra vocazione cristiana. L’uomo, rappresentato da Davide, nella prima lettura (2Sam 7, 1ss.), crede di dover provvedere ad una casa nuova per Dio, mentre è lo stesso Signore a costruire una casa a Davide. La casa a cui allude il Signore è una dinastia che duri per sempre. Il vero tempio è il corpo di Cristo, che per noi tutti è sacramento della presenza di Dio nel mondo. Gesù, il Verbo incarnato, è l’Emmanuele, il Dio con noi! L’autore degli Atti degli Apostoli afferma che: “Dio non abita in templi costruiti per mano degli uomini” (At 17, 24), ma negli uomini. Paolo apostolo scrive ai Corinti: “Non sapete che voi siete tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi?” (1Cor 3, 16). Miei cari, dobbiamo sempre più prendere consapevolezza di questa straordinaria vocazione: siamo pietre vive del medesimo edificio che è la Chiesa (1Pt 2, 4).
Questa sera siamo chiamati a rispondere coraggiosamente ad una sfida: se vogliamo essere o meno pietre vive o di scarto dell’edificio della nostra comunità, che sceglie Cristo come suo fondamento.
Natale è consentire a Dio di porre la sua dimora fra di noi, non accanto o vicino alle nostre case.
Dio non voglia, che scacciamo dalle nostre comunità colui che invece viene per noi! Questa Chiesa, come vedete, ha la forma di una tenda. Un’idea molto bella. Miei cari parrocchiani, direbbe Mons. Tonino Bello: “Fate di tutto perché la tenda dove voi abitate, la vostra Comunità parrocchiale si gonfi sotto l’urto del vento, dello Spirito, come il grembo di Maria”. Padre Turoldo paragonava, con vivacità poetica, il “grembo di Maria ad una vela che si inarca al vento”! Oh che bello! La nostra stessa comunità dovrebbe essere come Maria, ripiena di Dio! Dobbiamo essere
tutti e sempre generativi di Dio!
Certamente, nei primi giorni, saranno molti coloro che verranno qui, più per curiosità che per fede, nella Chiesa rinnovata. Questa operazione risulterà vincente solo se, tra molti mesi, saranno sempre di più coloro che vi entreranno!

Non dimentichiamo che Gesù è venuto in terra, nascendo in una grotta, tra gente semplice ed umile. Dobbiamo chiederci se Gesù davvero abita nella nostra comunità, come nel grembo di Maria. Ancora, don Tonino Bello si chiede: “Quando noi incontriamo una donna che mostra i segni della gravidanza, i segni della maternità, se l’amicizia ce lo permette, diciamo: – A che mese stai?–. Siccome a me sembra un po’ troppo indiscreta questa frase, io dico: – Quando è natale?–. La gente che passa di fianco alle nostre tende chiede alle nostre comunità a che mese stiamo? Cioè vede i segni della gravidanza nelle nostre comunità? Siamo grembi che portano Dio all’interno?”. (A. Bello, Cari ragazzi, n. 14, pp. 62-63).
Voglio fare un augurio a questa Comunità: siate fieri di avere come speciale patrona Maria Immacolata e, come Lei, prestate il vostro cuore, il vostro corpo, allo Spirito Santo, perché vi trasformi in tempio di Dio e della Spirito.
Voi cari fedeli, possiate sentire come “casa vostra” la comunità parrocchiale. Anche il piazzale antistante invita non a fermarci sulla soglia della Chiesa, ma ad entrarvi per incontrare la grazia e la misericordia di Dio, nella Parola, nei sacramenti e nella preghiera.
Gesù nasca e rimanga nei vostri cuori, con Maria, ora e sempre! Auguri

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo