Omelia per la Messa con i giovani nella festa della Madonna dei Martiri 2016

07-09-2016
BASILICA MADONNA DEI MARTIRI
SANTA MESSA PER I GIOVANI
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MOLFETTA 7 SETTEMBRE  2016
 
 
         Carissimi giovani, con gioia grande vi vedo così numerosi, stamattina, per venire ad onorare la nostra Mamma Celeste, la Madonna dei Martiri, compatrona speciale della nostra Città di Molfetta.
         Grazie ai nostri cari Frati Minori che ci hanno accolto. A loro, nuova e giovane comunità, il nostro grazie e il nostro augurio. Siano davvero tra noi un segno di presenza profetica, sull’esempio del Serafico Padre San Francesco, custodi e promotori della devozione a Maria Santissima!
Insieme, ricordiamo P. Pio Capri, già parroco della Basilica e che ci ha lasciato qualche mese fa. Preghiamo per la sua anima!
         Possiamo ritenerci privilegiati perché, all’inizio di questa giornata, siamo soltanto noi, in dialogo filiale con la nostra Mamma Maria, qui in casa sua! A Lei volgiamo il nostro sguardo, con fiducia, con umiltà e con un grande desiderio di somigliare a Lei.
         Semplicemente, diciamo che Maria è stata una donna coraggiosa, umile ed operosa. Non ha avuto dubbi nel prendere seriamente la proposta che l’Arcangelo Gabriele le portava da parte di Dio: quella di diventare Madre del Messia, di Gesù.
A Maria va la nostra filiale gratitudine per essere stata l’indispensabile mediazione attraverso la quale è giunta a noi la Salvezza!
         Cari giovani, pensiamo semplicemente alle volte in cui noi godiamo di qualche beneficio, di qualche vantaggio, solo perché altri hanno lavorato o si sono sacrificati per noi! Ad esempio, ogni giorno, guidiamo un automobile, usiamo un elettrodomestico, ideato, progettato e costruito da altri e che noi non conosciamo!
         Molto spesso noi mangiamo frutti di alberi che non abbiamo piantato.
         Noi dobbiamo vivere in modo che altri se ne possano avvantaggiare! Quanti tra voi un giorno potranno essere benedetti per le cose che faranno, che scriveranno o che diranno! La vita vale nella misura in cui serve a qualcun altro.
         Maria, il giorno dell’Annunciazione a Nazareth, poteva declinare la proposta del Signore, poteva passare ad altre ragazze come Lei, l’invito di offrirsi quale mediatrice tra Dio e gli uomini! Invece no! Lei è stata coraggiosa, e nello stesso tempo umile. Ha compreso che il vero agente, nel suo grembo, era lo Spirito Santo e, tuttavia, non si è sottratta al ruolo assai delicato di far passare la Salvezza, attraverso la pochezza della sua umanità.
         Guardiamo Maria, contempliamola, lasciamoci accarezzare dal suo tenero sguardo! I suoi occhi possano illuminare il nostro cammino e riscaldare i nostri cuori, in modo che noi pure, possiamo prolungare nel tempo, il miracolo della presenza visibile del Dio invisibile.
         Una bella frase di un autore contemporaneo dice:“Chi non osa osservare il sole in volto, non sarà mai una stella” (William Blake).
         Questa espressione mi sembra assai pertinente alla nostra riflessione! Gesù ripete a noi, quanto un giorno disse ai suoi seguaci: “Voi siete la luce del mondo (Mt 5, 13)! Noi potremo essere nel mondo, ovunque, un raggio di luce, un riflesso dell’amore che incoraggia, comprende e solleva, nella misura in cui fissiamo e contempliamo il vero Sole che è il volto di Dio!
         Maria ci ha donato quanto ha contemplato, quanto ha impresso prima nel suo cuore e poi nel suo corpo.
         Pensiamo al viaggio e, alla permanenza di Maria nella casa di Santa Elisabetta: Lei, la Madre del Salvatore, la Regina del Cielo e della terra, si cinge il grembiule della serva ed aiuta chi era nella necessità e nel bisogno.
         Imitiamo Maria, accogliamola nei nostri cuori, nelle nostre case, facciamola partecipe delle nostre conversazioni, dei nostri problemi e dei nostri sogni.
         Forza ragazzi, voi siete il dono più bello e prezioso che Dio possa fare alla nostra società rattrappita, sclerotizzata e ripiegata su se stessa.
         Carissimi, come dice Papa Francesco: accendete la speranza nel cuore di tutti, portate ovunque novità, freschezza e fiducia! Non abbiate paura di rischiare, di perdere qualcosa! Ciò che conta è la vittoria finale, non  indietreggiate dinanzi alle asperità della vita.
         Papa Giovanni Paolo II vi chiamava sentinelle del mattino! “Svegliate il mondo”, col l’incisività della vostra coerenza.
         Voglio concludere con una bella esortazione di Mons. Tonino Bello che proprio a tanti giovani come voi, si rivolgeva così:
La gioventù vivetela adesso: vivetela con vibrazioni enormi! Non abbiate paura di entusiasmarvi. Perché, qualche volta, vi precludete la gioia di sognare per non provare la tristezza, un giorno, di vedere quanto lontani sono i sogni che avete cullati nella giovinezza. Ma questo è sbagliato! Voi dovete essere capaci di entusiasmarvi già adesso. La gioventù si vive una volta sola, ma potete rimanere con il cuore giovane per tutta la vita. Io ne ho viste tantissime di persone anziane che sanno vivere con una densità emotiva di grande impegno. Se voi volete, c’è sempre la gioventù, perché si è giovani non sulla base del numero di anni, che si è vissuto, ma sulla base del saper coltivare degli ideali per i quali valga la spesa battersi”.     (+ Tonino Bello).
Auguri, nel nome di Maria!

+ Domenico Cornacchia
Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi

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