Omelia per l’inizio di parrocato di don Michele Amorosini presso la parrocchia S. Maria di Sovereto

01-10-2016
INIZIO DEL MINISTERO DI  PARROCO DI DON MICHELE AMOROSINI
PARROCCHIA SANTA MARIA DI SOVERETO TERLIZZI 1° OTTOBRE 2016
 
«Carissimi confratelli sacerdoti, diaconi, fratelli e sorelle, viviamo una liturgia impreziosita dal fatto che a questa Comunità Parrocchiale viene assegnato un nuovo pastore, nella persona di Don Michele Amorosini.
Un grazie per il lavoro e la dedizione profusa in questa Chiesa, a Don Pasquale De Palma, parroco per molti anni e, a Don Fabio Tangari, amministratore parrocchiale negli ultimi due anni circa. Un particolare saluto lo vogliamo dare a Don Paolo Malerba, missionario fidei donum in Kenia, e, già parroco di questa comunità parrocchiale, per circa quattro anni.
È una gioia particolarmente intensa pensare che il Signore non fa mancare al nostro gregge, i pastori necessari e diligenti per il bene spirituale delle nostre anime!
A tutti noi, ma a te, caro don Michele, in modo speciale, vorrei rivolgermi con alcune espressioni che l’Apostolo Paolo ha indirizzato al suo discepolo Timoteo:
Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te”.
Il dono che il Signore ha posto in te, carissimo, non è uno spirito di timidezza, bensì quello che si esprime nella forza interiore, nella carità e nella prudenza.
Se vogliamo queste sono le caratteristiche che appartengono proprio a Gesù il Buon Pastore.
Non essere debole, ma forte e mite nel medesimo tempo. La forza ci deriva non dalla presunzione in noi stessi, ma dal confidare in Gesù, Figlio di Dio. “Tutto posso in Colui che mi dà forza” (S. Paolo). Tale certezza ci fa ripetere l’ultima espressione del Vangelo appena ascoltato: siamo servi inutili.
Al di sopra di tutto, sempre e, ovunque, ci sia la carità”! A cosa servirebbe fare tante cose, se mancasse, in noi, la’amore e la carità?!
Sarebbe come se in una casa ci fosse tutto, ma non il tetto, sarebbe invivibile e rischioso per i suoi abitanti. La carità, la benevolenza, l’amabilità, l’ascolto, la pazienza, sono tutti sinonimi della carità evangelica! Questo è il nostro corredo spirituale!
Paolo rincara la dose, esortando il suo discepolo dicendo espressamente: “Non vergognarti di dare testimonianza al Signore”. Davvero bello: mai ci si può vergognare di difendere la persona più cara che abbiamo! Non solo, ma dobbiamo essere e dimostrare di essere fieri di essere seguaci di Cristo!
Naturalmente, per difendere, per essere testimoni di un amore integro, totale e fedele a qualcuno e, al Signore, in specie, dobbiamo essere disposti a tutto! Soffri per il Vangelo, dice ancora Paolo al suo collaboratore nel ministero!
“Ciò che  vale” costa! E, diceva Teresa d’Avila: quanto più costa, una cosa, tanto più vale!
Coraggio, caro Don Michele! Vorrei infine, che la tua testimonianza, la tua rettitudine d’animo e la tua integrità, ti facessero dire, rivolgendoti a tutti e sempre: - siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo e, prendete me, come esempio da seguire -!
Carissimi Parrocchiani, a voi, il dovere di seguire le orme del vostro pastore. Siate docili, ma anche pronti a collaborare, ad assumervi la responsabilità nelle cose che sono di vostra competenza: servire i poveri, educare i bimbi, i giovani. Guidare i genitori degli adolescenti, le famiglie giovani e quelle in difficoltà alla luce di Dio e con il calore della vicinanza umana e spirituale.
In una Parrocchia, ci dev’essere posto per tutti. I carismi e i doni che il Signore ci dona sono per il ben di tutti e della Comunità. Prendetevi cura  degli ammalati e di quelli che sono lontani dalla fede. Ogni Domenica, contatevi e,  uscendo di Chiesa, mettetevi sulle tracce degli assenti.
Caro Don Michele, ti formuliamo gli auguri di poter ripetere quello che, ogni sera, nel suo Diario, scriveva San Giovanni XXIII: “Signore, ti ringrazio, perché anche oggi ho fatto quello che ho potuto fare”.
Noi tutti, come i discepoli del Maestro ripetiamo: Signore accresci in noi la fede; fa’ che molti di coloro che incontreremo possano essere illuminati dalla luce della nostra testimonianza!
Oggi inizia il Mese di Ottobre, il mese missionario. Viviamo, come possiamo la nostra fede e la nostra carità nella dimensione missionaria, cioè in uscita, come dice Papa Francesco!
Maria, la Madonna del Rosario e Santa Teresa di Gesù Bambino, ci assista ed interceda per noi! Così sia!»

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo
 

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