Omelia per l’ordinazione sacerdotale di don Mirco Petruzzella

31-10-2016
Molfetta, 31 ottobre 2016
Cattedrale
 
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         Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi del Seminario Regionale e diocesano, consacrati laici, fedeli tutti, siamo nella Solennità di Ognissanti, stiamo pregustando, un’autentica gioia paradisiaca, avvalorata ancor più, dall’Ordinazione sacerdotale di don Mirco Petruzzella, un giovane della nostra Chiesa locale!
         Rendiamo grazie al buon Dio e preghiamo affinché siamo sempre più meritevoli e degni dei doni che elargisce a piene mani alla nostra Comunità!
         La Liturgia odierna ci richiama fortemente lo scopo della nostra esistenza: siamo cittadini del Cielo. Qui in terra siamo solo come in una Stazione intermedia. Il vero capolinea è il Paradiso, l’eternità.
Qualcuno diceva: “I Santi sono ciò che noi siamo e noi saremo (lo speriamo) ciò che essi sono”! Non dobbiamo mai distogliere lo sguardo da questo obiettivo vicino a noi, più col desiderio che nello spazio, come dice Papa Francesco.
La nostra vita terrena è determinante per il futuro di ciascuno di noi. Seguire Cristo, che è la piena rivelazione del Padre, comporta passare attraverso il crogiuolo della prova, della tribolazione, della sofferenza!
         La natura umana, a motivo del peccato d’origine, ha perso quella patina di santità che la rendeva simile allo splendore di Dio Creatore. Il suo Figlio Gesù, l’unico Redentore, è venuto tra noi, ad insegnarci la strada dell’ascesa, della salita verso la vetta della perfezione.
         Non pochi privilegiati, ma tutti sono candidati ad occupare un posto in Paradiso. Nel bene e nel male, qui in terra, siamo in una collocazione provvisoria, richiamandoci ad una efficace espressione di Mons. Tonino Bello.
Chi potrà salire il monte del Signore, chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli!” (Sal 23, 3-4). Il Signore non vuole la morte dei suoi figli, fossero anche peccatori, ma che si convertano e vivano. Siamo dunque chiamati ad “essere simili a Lui, a Cristo Redentore e, lo vedremo così come Egli è” (cfr. 1Gv 3,2).
         Se è vero che il Signore lo contempleremo così come Egli è, l’autentico cristiano e, ancor più, un ministro consacrato (vescovo, prete, diacono), è chiamato a far intravedere, sin d’ora, la vera effigie di Cristo, nel suo massimo splendore.
         Nostro Signore, nel brano del Vangelo di Matteo, elencandoci le Beatitudini, ci richiama a vivere, affrontare, sopportare con fede ogni prova, ogni sofferenza e persecuzione a causa del Vangelo e di Gesù stesso, al fine di farci pre-gustare la celeste Beatitudine (Mt 5, 1-12).
         Ripeto, se ciò vale per tutti, a maggior ragione per noi, chiamati ad una speciale consacrazione; quindi anche per te, caro don Mirco. Come un padre, vorrei, con umiltà, farti alcune raccomandazioni, assai utili:
1.      Sii l’uomo dell’essenziale.
Datemi Gesù, e mi basta”, ripeteva Santa Teresa d’Avila. Gli altri si devono accorgere che abbiamo scelto Colui per il quale vale la pena abbandonare il resto. Nessuno si lascerebbe amare a comproprietà”! Anche il Signore, con noi, è esigente. Desidera lasciarsi amare con un amore indiviso, integro ed irreversibile!
2.      Imita Davide che sfida Golia (1Sam 17, 38-40).
Il futuro Re d’Israele ricevette l’armatura di Saul: scudo, spada, corazza. Cose di valore, che potevano proteggerlo, ma che di fatto lo condizionavano e gli impedivano di muoversi con agilità. “Non posso camminare con tutto questo” diceva, e se ne liberò. Scelse solo cinque ciottoli levigati dal fiume e andò incontro al forte Golia, vincendolo ed annientandolo, solo perché si era fidato di Dio. Lo stesso auguro a te caro don Mirco: cerca ogni giorno di confidare nel Dio onnipotente! Alleggerisciti, sempre, della zavorra dell’umana vanagloria, dell’insidiosa saccenteria, e come Davide, vincerai i molteplici Golia che incrocerai nella vita.
3.      Imita il germoglio che si schiude, il seme che marcisce perché diventi spiga, la nuvola che sparge la ricchezza della sua acqua fecondando la terra e trasformando il deserto in giardino rigoglioso. Tutti, specie i giovani, ti trovino sempre accogliente, pronto all’ascolto e al dono dei tuoi talenti.
4.      Lava, purifica, strizza le vesti della tua umanità, del tuo cuore, dei tuoi sentimenti, delle tue scelte, nel sangue dell’Agnello, perché acquistino splendore.
5.      Sii come l’albero in autunno: solo se si libera delle sue foglie, mostra la nervatura dei suoi rami e fa intra-vedere la luce del Sole.
In una intervista rilasciata nei giorni scorsi al nostro settimanale Luce e Vita (30 ottobre 2016), hai detto: “I limiti e le imperfezioni diventano risorse per realizzare un’opera d’arte. Lasciamo tirar fuori da Gesù i colori della nostra vivacità e del nostro entusiasmo”. Sii come un docile pennello tra le mani del pittore! Ricordati che non sei perfetto, diventalo!
         Caro don Mirco, coraggio! Non ti arrendere, non ti sgomenti alcuna difficoltà. Guarda costantemente al Signore, richiama la tua vita a quella di molti e santi sacerdoti della nostra gloriosa Diocesi e non solo.
         E, quando il battello della tua vita dovesse cominciare a mettere radici nell’immobilità del molo, delle tue sicurezze, del tuo orgoglio - parafrasando una bella immagine di Mons. Helder Camara - prendi il largo; spalanca le vele della preghiera, dell’umiltà e della carità. Solo allora potrai raggiungere mète che ti sembravano irraggiungibili.
         Stiamo per chiudere l’Anno Giubilare della Misericordia. Sappi distinguerti, ovunque e sempre, per la tua capacità di essere tollerante e misericordioso, come lo è il Padre nostro celeste.
         Voglio esprimere un sincero ed intimo grazie ai tuoi genitori, ai tuoi educatori e formatori, del Seminario Minore e Maggiore. Grazie a quanti hanno collaborato alla tua crescita, umana e spirituale. Siamo riconoscenti ai parroci delle Parrocchie di origine e di pastorale. Alla Comunità parrocchiale Madonna della Pace di Molfetta, che ti ha accolto come viceparroco, uno speciale ed affettuoso sentimento di gratitudine e di riconoscenza!
         Maria Santissima, la tutta Santa, e i nostri Santi protettori, siano guide sicure nel tuo quotidiano cammino verso la Santità e verso la perfezione. Così sia!

+ Domenico Cornacchia
Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo Terlizzi

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