Saluto a conclusione della processione della Madonna dei Martiri 2016

18-09-2016
PIAZZA DELLA BASILICA MADONNA DEI MARTIRI
MOLFETTA
18 SETTEMBRE 2016
 
 
         Carissimi fratelli e sorelle, confratelli nel sacerdozio, religiosi/e, Signor Commissario Prefettizio, autorità civili e militari, pellegrini e graditissimi ospiti, Comitato Festa, Comunità dei Frati Minori, autentici custodi della Basilica,  con immensa gioia sono qui, per la prima volta, a festeggiare la Madonna dei Martiri, speciale protettrice della nostra Città.        Al Signore volgiamo una preghiera di suffragio per Padre Pio Capri, già parroco della Basilica Madonna dei Martiri, che ci ha lasciato, dopo una lunga malattia, alcuni mesi fa.
         Sono appena tornato ieri, dal viaggio pastorale ad Hoboken negli Stati Uniti. Ho visitato ed abbracciato  molti dei nostri concittadini e connazionali, emigrati nel New Jersey, le cui radici sono ben radicate ancora qui tra noi.
         Da parte della comunità molfettese e diocesana  d’oltreoceano, un grande ed affettuoso abbraccio a voi tutti e all’intera comunità cittadina e diocesana. Ho visto la gioia su tanti volti, mescolata all’ evidente sofferenza sopportata con grande dignità, a motivo di una emigrazione forzata nei primi decenni del secolo scorso. Molti di loro non hanno fatto ritorno in Italia, da quando sono partiti o, da molti anni!
Tuttavia, è davvero bello vedere i figli dei figli dei nostri emigrati, vivere della stessa fede dei loro padri! È un vero miracolo della Madonna!
         Non ho avuto grande difficoltà nel parlare e nel farmi comprendere, poiché li sentivo ancora padroni del   nostro dialetto molfettese!
         Al di là dell’Oceano abbiamo celebrato la Festa gemella della Madonna dei Martiri. Sono trascorsi 90 anni da quando un vero e proprio Comitato Festa, nel New Jersey, celebra ogni anno, la nostra Madonna dei Martiri, così come avviene qui da noi, con la medesima fede e con lo stesso entusiasmo di chi ha piacere di stringersi attorno alla propria mamma!
         Ringrazio il Signore per questo bel dono fatto a me e a tanti che come noi, amano la Madonna!
         Miei cari, questa sera, tutti noi abbiamo gli occhi, lucidi di commozione, di sofferenza e di speranza. A Maria abbiamo presentato le nostre esigenze di figli talvolta disperati, afflitti, smarriti, ribelli e discoli.
         Maria è come ognuna delle nostre mamme, che non chiudono il proprio cuore al figlio bisognoso! Guardiamo gli occhi di Maria, ricchi di misericordia e di compassione; di gioia e di trepidazione. Lei ci consolerà!
         Torneremo alle nostre case, riprenderemo la strada del ritorno, lasceremo questo luogo Santo, solo dopo aver ricevuto la benedizione della Madre Celeste, affinché, noi pure portiamo, per le vie del mondo, l’eco dell’amore misericordioso del Suo Figlio Gesù.
         Maria è Madre di Misericordia, perché ci dona Gesù, il Misericordioso, il Buon Samaritano per eccellenza, venuto per fasciare le ferite, per perdonare i nostri peccati e per prendere sulle sue spalle la pecorella perduta!
         Maria, a Cana di Galilea, durante la festa nuziale, ai servi smarriti perché era finito il vino, dice semplicemente: “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2, 5).
         Carissimi, per un attimo, chiediamoci: Il Signore, cosa dice a noi di fare; cosa ci comanda non solo di cominciare, ma di portare a termine?
         Sicuramente, ciò che farebbe gioire il Signore è che ci vogliamo bene, che bonifichiamo il mondo, che destiamo, con la nostra eloquente carità, chi è sotto l’effetto dello sconforto e della solitudine!
         Il mondo ci attende! Papa Francesco anche a noi ripete con forza: svegliate il mondo!
         Con tutto il cuore, carissimi, ripartiamo con entusiasmo, con la sollecitudine con la quale Maria si mosse verso la casa di Elisabetta e, con la medesima gioia nel cuore, con cui le donne, il mattino di Pasqua, portarono la bella notizia della Risurrezione agli Apostoli!
         Mi rivolgo a voi giovani, a voi, genitori, a voi che amate Maria, non scoraggiatevi! La nostra condotta di vita dev’essere come la linea dell’orizzonte, lo sky line, cioè quella linea che congiunge il cielo al mare, vale a dire Dio all’uomo e, l’uomo a Dio!
         Pensiamo per un attimo ai nostri fratelli terremotati. Quanti, in un attimo, hanno perso tutto! Una sopravvissuta però ha detto, con le lacrime agli occhi: conta soltanto che abbiamo ancora la vita!
         Viviamo, d’ora in poi, mettendoci alla ricerca di ciò che è essenziale, cioè della vita di Dio, della pace che Gesù è venuto a portare!
Per noi, l’essenziale è e dev’essere Gesù, la fede di Maria, l’esempio dei Santi, che vanno contemplati, ma soprattutto imitati!
         Prima di lasciarvi voglio raccontarvi ciò che abbiamo vissuto un paio di settimane fa, proprio qui, al Molo Pennello: abbiamo benedetto sei remi che sono stati portati ad Hoboken. Erano remi che avevano una lunga storia di lavoro e di navigazione. Dopo la benedizione abbiamo fatto un breve giro in barca. I giovani e bravissimi vogatori ce l’hanno messa tutta. Credo che fossero cinque coppie.  Essi remavano non guardando avanti, ma indietro, immergendo i remi, al ritmo scandito dallo skipper, in piedi sulla barca. È stata una bellissima sensazione. Ho imparato una lezione molto importante: per andare avanti, bisogna avere lo sguardo rivolto al passato, alle radici, ma soprattutto bisogna stare al tempo, al ritmo dato dallo skipper. Da questa storiella impariamo a navigare insieme, ad andare all’unisono sotto il comando del vero ed unico timoniere, Nostro Signore!  Con Lui nessuna tempesta potrà farci naufragare! Inoltre dobbiamo considerarci tutti vogatori della medesima imbarcazione. La barca della vita, della società, della Chiesa, andrà avanti, se anch’io farò la mia parte!
         I veri remi che potranno dare slancio alla nostra storia, alla vita di ciascuno e dell’intera città, sono la nostra comunione, la costruzione e la ricerca del bene comune, la bontà dei nostri sentimenti, la reciproca misericordia e il sincero perdono.
         Facciamo di questi remi, delle vere e proprie ali che ci facciano prendere il volo verso un avvenire più bello e radioso! Soltanto così la nostra Città potrà essere paragonata al faro al quale i naviganti, lontani, stanchi, avvolti dalla nebbia dello sconforto o minacciati da onde agitate, potranno guardare con fiducia, nella certezza di entrare nel porto sicuro!
A Maria, Stella luminosa della nostra vita terrena, guardiamo con fiducia, affidiamo a Lei le nostre famiglie, i nostri giovani, gli ammalati, i poveri e coloro che soffrono nello spirito. Maria, Madonna dei Martiri, prega per noi!

+ Domenico Cornacchia
Vescovo

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