San Nicola “La famiglia, palestra di vita”

Bari, Basilica di San Nicola, 4 dicembre 2017
04-12-2017

«San Nicola, difensore della sacralità della famiglia»

   Nostro Signore ha scelto una famiglia umana per rendesi vicino e visibile. L’amore è un sentimento che ha bisogno di essere esternato, reso visibile. Don Bosco ripeteva: “Voglio bene ai miei ragazzi, ma voglio che se ne accorgano”.
La famiglia è l’alveo naturale in cui l’amore si rende visibile, concreto e comprensibile da tutti. “Solo l’amore è credibile”! “Amor omnia vincit”.
Il brano del vangelo di Matteo ci dimostra come a fare breccia nel cuore di Gesù è l’amore che quell’uomo, il centurione, aveva per il suo servo. “Gesù si meraviglia” della robusta fede di quell’uomo.
Gesù certamente esaudisce la richiesta di quel governante (il centurione), perché questi non chiede per sé, ma per un’altra persona.
Nostro Signore ascolta la nostra preghiera di intercessione, più di ogni altra.
I genitori sono i primi maestri di vita per i loro figli. Essi sono, solitamente, il
modello da imitare, ma tante volte, purtroppo sono modelli da evitare!
I genitori insegnano, dunque, più con l’esempio, l’ascolto, l’accompagnamento
(ars artium), il silenzio e la parola non diretta!
Dice Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica Amoris laetitia (276): «La famiglia è l’ambito della socializzazione primaria, perché è il primo luogo in cui si impara a vivere, a sopportare (=supportare), a rispettare, ad aiutare, a convivere… Nel contesto familiare si insegna a recuperare la prossimità, il prendersi cura, il saluto» (AL 276). Inoltre, il Papa afferma che: «La famiglia è il soggetto protagonista di un’ecologia integrale… I momenti difficili e duri della vita familiare possono essere educativi» (AL 277). Così come, circa il ruolo del genitore, il Papa dice: «Non è bene neppure che i genitori diventino esseri onnipotenti per i propri figli…» (AL 279), nel senso che questi perdano il riferimento con altre fonti di crescita. Non esistono, insomma, solo i genitori. Occorre dare fiducia (da parte dei genitori) e meritarsela (da parte dei figli).
Impariamo dalla famiglia ad essere più tolleranti, non dimenticando ciò che siamo stati noi da adolescenti e da giovani; allarghiamo la cerchia degli educatori e formatori; non pentiamoci mai della fiducia che diamo, educando al senso della responsabilità, lentamente, ma progressivamente!

+  don Mimmo Cornacchia, Vescovo