Catechesi e diversabili: l’esperienza all’Immacolata di Molfetta

da: "Chiesa Nuova", mensile parrocchiale

Per avviare una riflessione sistematica sulla catechesi in presenza di ragazzi e giovani diversamente abili.

Noi educatori di Sara

di Iolanda de Bari e Paolina Lucivero (educatrici)

Caro lettore, nel nostro servizio educativo in parrocchia, vorremmo raccontarti la nostra esperienza con Sara, una bambina veramente speciale. Credo proprio che il Signore ci ha chiesto di fare un tratto di strada con Sara e la sua famiglia per regalarci la bellezza di un servizio in ACR disinteressato e grande. Un servizio di catechesi che veramente per noi è diventato una “bella notizia”.
Ricordiamo ancora il giorno in cui don Nico ci disse che avremmo accompagnato Sara nel suo percorso di preparazione alla prima comunione; eravamo un po’ impauriti e ci sentivamo inadeguati, ma è stata la stessa Sara a darci una mano facendoci sentire discepoli dell’unico Maestro. Felici di intraprendere questo percorso, abbiamo conosciuto la Lega del Filo d’oro e con l’intero gruppo abbiamo cominciato a camminare insieme.
È stata una catechesi davvero speciale quella con Sara, con una didattica fatta di immagini e colori che servono a Sara a partecipare alla messa domenicale. Il giorno della sua Prima Comunione è stato un giorno speciale, di gioia ricco di simboli e segni utili per lei. Lo scorso maggio tutto il gruppo ha visitato la Lega del Filo d’oro e in quel luogo le emozioni vissute sono state veramente tante. Questa esperienza con la piccola Sara ha arricchito tanto noi educatori e anche i ragazzi hanno cambiato il loro modo di relazionarsi con i pari. É proprio vero che la catechesi esperienziale in ACR è fatta dagli uomini e la loro disponibilità e da Dio e dalla sua misericordia.
ACR e Lega del Filo d’oro: una bella complicità!!

di Raffaele Barile e Rita Brucoli (Genitori)

“C’era una volta un giorno normale che adesso è un giorno speciale…”
Per Sara, lo è diventato una domenica di maggio dello scorso anno, quando nella Parrocchia Immacolata di Molfetta, ha ricevuto la sua Prima Comunione.
Tante volte abbiamo pensato a questo momento. Ci siamo chiesti se mai un giorno anche lei avesse potuto ricevere questo sacramento. Come avrebbe potuto ricevere la Prima Comunione in presenza di una difficoltà concreta nel masticare. Dove e con chi, non avendo mai avuto negli anni una figura spirituale di riferimento e considerando soprattutto che mai avremmo voluto che Sara vivesse tutto passivamente. Avremmo dovuto cercare, poi, sicuramente una parrocchia nella quale avremmo dovuto trovare “accoglienza”. Quando, nel caso in cui avessimo deciso? In tempo con gli altri o aspettando i suoi tempi, come sarebbe stato più giusto? E soprattutto, perché? Perché nostra figlia avrebbe dovuto ricevere questo sacramento? Per mettere a tacere la nostra coscienza? Per convenzione?
Per fare questo, non avendo avute le idee chiare, per diverso tempo abbiamo deciso di aspettare.
Ci abbiamo ripensato quando abbiamo chiarito il nostro primo dubbio, grazie alla Lega del Filo d’oro, anche questa volta: seppure Sara, non masticando, non avrebbe potuto prendere l’ostia, avrebbe potuto ricevere l’Eucarestia “sotto la specie del vino”, come avvenuto in casi precedenti.
In una spensierata giornata estiva di qualche anno fa abbiamo conosciuto don Nicolò che da subito ci ha dato la possibilità di compiere un percorso insieme come famiglia aiutati dal gruppo ACR della sua parrocchia.
Sara ha compiuto il percorso formativo di preparazione al Sacramento della prima Comunione con i suoi coetanei e con noi, fino ad arrivare a questa tappa importante dello scorso 15 maggio. È stata una bella complicità: l’ACR della parrocchia Immacolata e la Lega del Filo d’oro.
Il cammino formativo è cominciato dapprima con la presenza di un operatorie della Lega del Filo d’oro che ha spiegato a don Nicolò e agli educatori la tecnica della comunicazione alternativa utilizzata da Sara. Così con gli educatori abbiamo individuato delle immagini dei cinque momenti più importanti della messa, che poste in successione avrebbero favorito per lei la scansione del tempo, come avviene tutt’ora.
Man mano che i vari momenti si esauriscono, Sara ripone le foto in un sacchetto. Quando non ce ne sono più, per lei è chiaro che la celebrazione è terminata.
Nostra figlia ha ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia sotto la specie del vino, accostandosi al calice. È bello, di domenica in domenica, partecipare alla celebrazione della messa e avvertire la comunità come casa nostra! Proprio un bel traguardo per la nostra Sara che ha cominciato un nuovo percorso di vita e di fede.