Collocati in cima

Editoriale n. 11 del 18 marzo 2018

I nostri cuori esultano alla notizia che il Santo Padre, Papa Francesco, ha firmato il Decreto che dichiara la Venerabilità di Don Ambrogio Grittani! Diciamo grazie al Signore per il giudizio super virtutibus espresso dalla Chiesa su questo candidato alla canonizzazione.
Io ero ragazzo quando è morto don Ambrogio, aveva appena 44 anni: c’è da dire che egli ha fatto i salti mortali, ha fatto proprio in fretta a intraprendere la strada della santità.
Don Ambrogio è stato definito “grande benefattore dell’umanità”. Ha vissuto il suo ministero proprio qui in mezzo a noi. Al mattino presto, prima di recarsi a parlare “ex cattedra” ai giovani seminaristi del Seminario teologico, celebrava nella Chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore” alle ore 6 del mattino, quando era ancora buio. Lì egli si imbatteva in Gesù, che incontrava nella persona dei poveri. E diceva: “Venite prima a quella mensa”, e poi nelle mani di ognuno lasciava sempre una sommetta di denaro per il pane. Immaginate la propaganda che si è fatto! In un battito d’occhio, in poche settimane la Chiesa del Sacro Cuore si riempì di poveri, ma era Gesù.
Noi facciamo memoria di un uomo che è sceso dalla cattedra dell’insegnamento e si è messo invece come il discepolo di Gesù, povero tra i poveri. Sì. Diceva che “il pane dato senza amore non sazia”. Che bella espressione: il pane donato senza la gioia non sazia.
Il pane oggi può essere nei diversi tipi di servizio che possiamo rendere. Spiridione forse non busserà più alla porta, però oggi Don Ambrogio è arrivato in Nigeria, in Albania! Ma se Gesù ci ha detto che i poveri li avremo sempre tra noi, allora c’è bisogno che noi li riconosciamo. I poveri oggi sono quelli che tendono la mano perché disperati, emarginati, senza un futuro, senza una sicurezza di alcun tipo. Poi ci sono i novelli poveri i quali forse un piatto caldo c’è l’hanno assicurato, ma chiedono a noi di condividere la loro angoscia, la loro ansia, la loro disperazione… È facile fare del bene a persone amiche, a persone a cui non manca nulla, salutare le persone simpatiche… non ci vuole molto. Essere importunati da coloro che non sanno a chi rivolgersi e conoscono forse solo principalmente il nostro numero civico o di telefonino… è diverso.
Preghiamo per la nostra città di Molfetta, che è stata definita “Luogo della Carità” per la presenza di quest’uomo e sacerdote che è vissuto qui in mezzo a noi predicando, ma soprattutto praticando il Vangelo di Gesù. Se l’ha fatto lui, possiamo farlo anche noi. Ringraziamo il Signore perché Egli ha posto don Ambrogio in vista anche a quelli che stanno più lontano. Ecco, un oggetto quanto più in alto lo si mette tanto più è visibile anche da lontano, perché i santi sono anche a bassa quota, però se alcuni vengono collocati in cima è perché siano osservati e imitati anche da tutti noi.