Commenti liturgici di mercoledì 15 agosto, festa dell’Assunta

di Vincenzo Rini

Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab; 1Cor 15,20–27a; Lc 1,39-56

L’Assunzione di Maria al termine della sua vita terrena, non narrata nel Nuovo Testamento, è nella fede certa della Chiesa fin dal VII secolo ed è stata definita come dogma nel 1950. I testi biblici del giorno ci guidano a leggere la vicenda di Maria nella più ampia storia della redenzione.

Il brano dell’Apocalisse narra di due segni che appaiono nel cielo: il “segno grandioso” della donna che partorisce “un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni”; e “un altro segno… un enorme drago rosso con sette teste e dieci corna”. Il drago vuole divorare il bambino partorito dalla donna, ma il figlio è “rapito verso Dio”, mentre la donna è salvata dall’intervento divino. La salvezza di Cristo è così compiuta.
È la storia dell’umanità, nella quale la Chiesa, che deve portare Cristo nel mondo, si troverà sempre a combattere contro il demonio che vuole impedire che questo avvenga. Ma la conclusione sarà la vittoria “del regno del nostro Dio” in virtù della “potenza del suo Cristo”.

Il messaggio è completato dal brano della seconda lettera ai Corinzi che profetizza: Cristo, risuscitato dai morti, darà la risurrezione e la vita eterna a tutti quelli che sono di Cristo; “Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita”: si realizzerà così la vittoria definitiva del bene e il Regno eterno di Dio in cui la morte sarà annientata.

Ma chi entrerà in questa salvezza? Risponde Maria stessa nel “Magnificat”: nell’incontro con Elisabetta, preannuncia che godranno dell’eternità beata in Dio tutti quelli che sono “di Cristo”: “Ha guardato l’umiltà della sua serva… ha disperso i superbi… ha rovesciato i potenti… ha innalzato gli umili… ha ricolmato di beni gli affamati… ha rimandato i ricchi a mani vuote”. La salvezza è degli umili, che si riconoscono servi del Signore; e dei poveri che basano la loro vita solo su Dio.

Insieme, i testi biblici della Messa, narrano profeticamente la storia dell’umanità: sarà sempre guerra tra bene e male, ma la vittoria finale sarà del bene; allora tutti quelli che sono “di Cristo” parteciperanno alla sua risurrezione. Di tutto questo, la Madre di Gesù, Maria, è la prima testimone; lei, che ha portato Cristo nel mondo, è figura della Chiesa, trasfigurata nella donna vestita di sole dell’Apocalisse; in lei per prima si è realizzata la profezia della salvezza eterna, perché ha vinto la battaglia contro il male ed ha raggiunto per prima il destino a cui tutti i cristiani sono predestinati. La solennità dell’Assunzione preannuncia la meta a cui sono chiamati tutti coloro che, come lei, combattono il male e lottano per generare sempre nuovamente nei secoli la salvezza di Cristo Signore.