Cultura: morto Andrea Camilleri, il “padre” del commissario Montalbano

È morto questa mattina, 17 luglio, alle 8.20

Andrea Camilleri

È morto questa mattina, alle 8.20, Andrea Camilleri, scrittore siciliano autore della serie di romanzi di cui è protagonista il commissario Montalbano. Si è spento un mese dopo il ricovero in rianimazione all’ospedale Santo Spirito di Roma per arresto cardiaco. Da allora non si era più ripreso. Le sue condizioni sono andate via via peggiorando. Dal 21 giugno i medici avevano interrotto i bollettini. Aveva 93 anni. Era nato a Porto Empedocle, il 6 settembre 1925. Qualche settimana prima del malore si era rotto un femore a causa di una caduta. Da qualche tempo aveva perso la vista, ma le sue narrazioni non si erano interrotte.

“Conservo ancora l’emozione del monologo di Andrea Camilleri nello spettacolo ‘Conversazione su Tiresia’, realizzato al Teatro Greco di Siracusa, che la Rai ha proposto in prima serata nella stagione televisiva appena conclusa”. Così don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, commenta al Sir la notizia della scomparsa dello scrittore siciliano. “In quel folgorante atto unico – prosegue don Maffeis – monologo tra mondo antico e contemporaneità, Camilleri ci ha offerto una lezione di storia e memoria contro le derive dell’uomo; ha raccontato la notte buia della ragione, la ferocia della Shoah, affidando un messaggio di speranza ai giovani, custodi del domani”. La sua vita e la sua carriera, prosegue don Maffeis, “sono state all’insegna dell’impegno culturale e civile, facendosi cantore, con il suo stile ironico e pungente, delle difficoltà del nostro Paese, puntando il dito contro la mafia e lo sfruttamento dei migranti”. Negli oltre 100 libri realizzati, tra cui il ciclo sul “Commissario Montalbano”, Andrea Camilleri “ha indagato l’Italia di ieri e di oggi raccontando l’umanità nella sua complessità, comprese le dispersioni o le passioni accecanti, ma anche i grandi esempi di eroismo quotidiano, Salvo Montalbano in testa”.

“Nel 20° anno delle indagini televisive del commissario Salvo Montalbano, portato in televisione da Carlo Degli Esposti, ci lascia il suo creatore, Andrea Camilleri, scrittore complesso e sorprendente, capace di innovare sul piano narrativo e linguistico”. Sono le parole di mons. Dario Edoardo Viganò, assessore presso il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, commentando al Sir la scomparsa dello scrittore siciliano Andrea Camilleri, a quasi 94 anni (nato ad Agrigento il 6 settembre del 1925). “Più volte ho fatto incontrare ai miei studenti universitari il produttore Carlo Degli Esposti – aggiunge mons. Viganò, studioso e professore ordinario di cinema – che per oltre due decenni ha lavorato con affinità familiare con Andrea Camilleri. Ho scoperto così che Camilleri non era solo un genio creativo in ambito letterario e teatrale, ma seguiva le sue creature nate su carta anche negli adattamenti sullo schermo, assicurandosi che venisse preservato quel mondo di tradizioni culturali e linguistiche. Il ‘non luogo’ di Vigata, dove vive Salvo Montalbano, è in verità un spazio profondamente realistico, prossimo, grazie alla puntualità di sfumature e chiaroscuri tratteggiati da Camilleri”. Mons. Viganò aggiunge: “Attraverso Montalbano, Andrea Camilleri ha raccontato il cambiamento del nostro Paese, aiutandoci a cogliere le pagine irrisolte o persino i deragliamenti, regalandoci comunque un racconto di umanità resiliente, che guarda all’orizzonte con ironia e tenacia, in prima linea per la legalità. Camilleri ha reso omaggio al lavoro di tanti poliziotti che operano sul territorio, spesso in situazioni difficili, mai stanchi però di giocarsi per il bene del Paese e dei singoli cittadini soprattutto dei più deboli, di dare voce ai tanti dimenticati o esclusi”.