Finalmente ci siamo!

Girolamo Samarelli

Lo scriveremo sulla pietra, per sancire l’illusione che resti per sempre, e lo annoteremo nel cuore per dare un senso alle attese iniziate l’8 settembre del 1977 quando mons. Garzia erigeva la parrocchia Madonna della Rosa e ne affidava la cura pastorale a don Giovanni Corrieri che, con la solerzia del buon padre di famiglia, cominciava a raccogliere le offerte per l’erigenda chiesa.

A 34 anni di distanza, dopo il parrocato di don Ignazio Pansini, si è arrivati a me che da 23 anni guido questa comunità con l’onore di aver ricevuto dal vescovo mons. Luigi Martella l’incarico di portare a compimento la costruzione del nuovo complesso parrocchiale.

Non è questo il luogo di bilanci e resoconti, né quello dei ringraziamenti.

Ora desidero soltanto fare una dedica, pubblica e solenne, a chi in chiesa non ha motivo di entrare, per scelta o per delusione.

Dedico il mio impegno e i miei sacrifici a chi crede, a ragione o a torto, che la chiesa non serva a nulla; dedico la mia utopia a chi non percepisce il brivido di varcare la porta di una chiesa; dedico la mia stanchezza a chi non capisce il senso dei sacrifici fatti per una cosa che non ti appartiene.

E infine, dedico la mia gioia a chi è stato avaro di com-passione e con-divisione. Perchè è con la passione e la condivisione che si costruisce e si può vivere.

Ho messo passione e impegno in quest’avventura e sono contento di averlo fatto. Mi auguro che altri possano incontrare occasioni simili per impegnare anima e corpo, non per costruire chiese di pietra, ma pezzi di vita, autentica e audace.

Se questa Chiesa della Madonna della Rosa espanderà l’odore dell’ardimento, mi sentirò fiero di aver seminato la pianta di quel fiore; ma nel timore che questo possa anche non accadere, mi impegno a pregare la Vergine Maria perchè interceda presso il suo Figlio Gesù affinché ispiri i cuori di tutti a far sussultare di vita le nostre azioni e a far diventare una Chiesa, questa Chiesa, come specchio di Paradiso.