Giovinazzo, isola felice? Appuntamento a più voci sulla realtà e sulla legalità

a cura di Nicla Maldari e Vincenzo Castrignano



In un caldo pomeriggio di inizio luglio i cittadini di Giovinazzo si sono ritrovati per discutere sui temi della legalità e dell’ordine pubblico a seguito dell’omicidio del giovane Gaetano Spera e di altri crimini compiuti negli ultimi anni nel territorio cittadino. Ad organizzare l’incontro ci hanno pensato i volontari del Comitato  “Per la salute pubblica”, sorto lo scorso anno su iniziativa ” dell'Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune” per scongiurare il ripristino della discarica di San Pietro Pago e che ha continuato ad unire forze di diverse associazioni del territorio ma anche di  singoli cittadini che hanno a cuore  il bene comune. 

Hanno preso parte al convegno il magistrato Ettore Cardinali; il referente regionale di Libera Puglia Alessandro Cobianchi; il coordinatore dell’Osservatorio per la legalità e la sicurezza di Bari Nisio Palmieri; Antonio Taranto del Dipartimento delle Dipendenze di Bari. Ha moderato la serata il giornalista Mino Ciocia. Assenti giustificati il Comandante provinciale dei Carabinieri Col. Rosario Castello e il Comandante dei Carabinieri di Molfetta, Cap. Vito Ingrosso, impegnati nelle indagini di una rapina avvenuta poche ore prima dell’incontro. 

Nell’aprire i lavori il moderatore ha messo subito in evidenza il differente atteggiamento della comunità cittadina di Terlizzi di fronte alla notizia sconvolgente  di una  sparatoria in pieno centro: risposte immediate dell’amministrazione (convocato un Consiglio Comunale monotematico) e della cittadinanza ( fiaccolata) a dispetto di una cittadina sonnolente e indifferente a sentire le testimonianze degli intervistati che si esprimevano con commenti: “Non mi appartiene …”  “ Non sono fatti che mi interessano …”, il giorno dopo l’uccisione del giovane Spera.  

A ben guardare, l’omicidio è stato uno degli ultimi episodi di questi anni: in vista di tale convegno   il comitato ha catalogato e classificato i reati avvenuti a Giovinazzo negli ultimi tre anni avvalendosi di dati recuperati dai rapporti dei Carabinieri della locale stazione e dagli articoli comparsi sia sulla Gazzetta del Mezzogiorno e Corriere del Mezzogiorno nonché dagli articoli delle testate on-line  di Giovinazzo, come ha ben illustrato e chiarito Michele Digiaro, esponente del Comitato organizzatore dell’evento. Tali dati classificati per categorie sono stati illustrati con l’ausilio di slides che hanno avuto l’importanza di chiarire come il 2012 sia stato l’anno in cui si è registrato un picco dei fenomeni malavitosi: furti in appartamenti, scippi, omicidi, estorsioni, incendi di auto…

Il magistrato Cardinali ha ribadito nel suo intervento che negli ultimi dieci anni in Italia si è registrato l’incremento dei furti del 126% a testimonianza di una criminalità sempre più in crescita. Un rimedio efficace per ostacolare tale tendenza sarebbe una maggiore collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine: è il cittadino che deve vigilare; e ciò in considerazione di alcune emergenze. Esiste l’emergenza del sovrappopolamento delle carceri ma ciò non deve portare lo Stato a cercare dei rimedi blandi come le cosiddette “porte girevoli”. Mostrare più attenzioni alle scarcerazioni per scadenza dei tempi procedurali. Favorire il clima della collaborazione per rompere il silenzio dell’omertà. Fornire più  uomini e più mezzi nelle indagini  e nelle analisi dei reati: qui una nota polemica sui tempi della burocrazia ben illustrati dal magistrato, il quale ha concluso il suo intervento ricordando come le forze dell’ordine sono oberate di incombenze( gli arresti domiciliari, per esempio…) che sottraggono tempo alla vigilanza del territorio anche a causa di numero sufficiente di operatori. 

Per quanto riguarda Giovinazzo si può sostenere che vi è una maggiore tenuta dei valori tradizionali? Alcuni appuntamenti e tradizioni che resistono nel tempo (processioni, sagre…) possono far pensare che ciò sia vero: il numero di associazioni religiose o sportive; eventi della tradizione; il ritrovo nella “piazza”, … possono indurci a pensare che Giovinazzo resista maggiormente al degrado registrato in altri paesi, ha sostenuto Antonio Taranto, ma ..  gli atti vandalici sono in realtà l’espressione della decadenza dei valori familiari anche nel nostro territorio. Per questo è importante il ruolo dell’associazionismo con un maggiore potenziamento delle agenzie educative che aiutino i giovani in assenza dei “padri liquefatti”.  

A tal proposito Alessandro Cobianchi, analizzando i fatti di cronaca più recenti,  ha osservato che esiste nel nostro territorio uno “scatto di cittadinanza”, ma che occorre non essere divisi fra le associazioni e le varie agenzie del territorio, spesso in concorrenza fra loro: è importante il ruolo della magistratura, ma i beni confiscati devono essere restituiti al territorio che deve imparare ad averne cura, mentre più frequenti sono i fallimenti. Solo una seria e costruttiva collaborazione può evitare in futuro che si registrino altri insuccessi. 

Nisio Palmieri ha raccontato l’esperienza della sua associazione mettendo in evidenza l’importanza della collaborazione fra il Comitato e le agenzie educative, prima fra tutte la scuola, dove sono avvenute le esperienze più significative di collaborazione e prevenzione delle illegalità. Se c’è un errore da evitare è la mancanza di continuità di tali collaborazioni. 

Spunti per la riflessione sono stati tanti: sarebbe stato ancora più importante svolgere tali riflessioni in presenza di rappresentanti dell’Amministrazione per fare tesoro dei suggerimenti elargiti dai relatori. In campo educativo è indispensabile seminare nella direzione della tutela del bene comune in generazioni sempre più legate all’edonismo e alla cura del particolare.