Estate 2020

IV edizione di “Conversazioni dal mare”

di Susanna M. de Candia

Si è tenuta sabato 11 luglio la IV edizione di “Conversazioni dal mare”, promossa dall’associazione Artemia. L’evento, pubblico e gratuito, si è svolto all’aperto, nello spazio antistante il Duomo di Molfetta, con i colori del tramonto e nel rispetto della sicurezza personale e collettiva, grazie ai volontari della Croce Rossa Italiana e agli studenti del Liceo Classico.

 

L’edizione di quest’anno, presentata dalla giornalista Laura Bienna, ha previsto la partecipazione di importanti esponenti del mondo sanitario, giornalistico, economico-imprenditoriale, cinematografico e musicale.

Dal momento che l’emergenza sanitaria è entrata di forza nelle nostre vite, è bene che la si inserisca con consapevolezza e cognizione di causa anche nelle conversazioni. Il prof. Pier Luigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force della Regione Puglia dal 9 marzo, insieme alle dott.sse Ilaria Donadio e Samantha Vilardi, del Reparto di Terapia intensiva del Policlinico di Bari, moderati dal giornalista Cenzio di Zanni, hanno raccontato la loro esperienza professionale e umana di questi ultimi mesi.

 

Nella nostra Regione il 1° caso Covid si è registrato il 26 febbraio. Quel giorno il Prof. Lopalco era ancora a Pisa, la dott.ssa Donadio era appena rientrata da un evento sportivo e la dott.ssa Vilardi era in reparto. Assieme alla paura, si è cominciato a pensare come organizzarsi per non farsi trovare impreparati e intanto il pensiero correva ad alcuni colleghia Bergamo, una dei quali è risultata di fatto positiva pochi giorni dopo. La preoccupazione per le due dottoresse, uniche donne in un team di medici strutturati, era rivolta anche ai loro familiari, avendo scelto di continuare a vivere insieme alla famiglia, pur stando a contatto con pazienti contagiati. Sono stati mesi difficili, in cui si doveva far in fretta per allestire reparti dedicati appositamente ai malati di Covid, i dispositivi di protezione personale erano carenti, ma il rituale di vestizione e svestizione col tempo ha dato anche coraggio e la porta che varcavano per raggiungere il reparto era come se consentisse l’accesso alle necessità ed emozioni dei pazienti.

Fra questi, ne hanno ricordato uno in particolare: il sig. Paolo di Bergamo (in totale 4 provenivano dalla città bergamasca), che è rimasto in reparto per due mesi ed è stato dimesso solo 3 settimane fa (la dott.ssa Vilardi lo ha personalmente accompagnato in aeroporto), perché nonostante fosse guarito il tampone continuava a risultare positivo.

Il prof. Lopalco ha sottolineato come nei periodi più intensi per lui, più che paura, sia subentrata l’adrenalina che ha favorito la concentrazione. L’emergenza ha inoltre messo in evidenza l’importanza della diplomazia internazionale per sopperire alla mancanza di mezzi e rimedi per intervenire. E non ha mancato di ribadire il rispetto delle norme, prima fra tutte quella di restare a casa qualora si abbiano sintomi da Covid e autosegnalarsi se si rientra da un viaggio in zone dove il virus sta circolando maggiormente.

Il prof. Lopalco, che è anche autore del libro “Informati e vaccinati” (2018), ha specificato la necessità di approfondire le ricerche e invita a non credere alla presenza di vaccini anti Covid finché non ci saranno studi pubblicati con dati verificati.

Francesco Giorgino, giornalista del TG1 e docente universitario, è intervenuto su comunicazione, marketing e politica con il suo ultimo libro Alto Volume. Politica, Comunicazione e Marketing. Ha dialogato con lui Michela Di Trani, giornalista ed esperta di comunicazione sociale.
Giorgino ha subito focalizzato l’attenzione sulle conseguenze sociali ed economiche generate dall’emergenza, che ha messo in rilievo altri settori “malati”: sono in crisi la politica, l’economia e la stessa società. Oggi il primato è quello dell’individuo. L’essere umano si sta dissociando, in contrasto alla sua natura relazionale e sociale. Più che di “distanziamento sociale”, secondo il giornalista RAI, si sarebbe dovuto parlare di distanziamento fisico, interpersonale, anche perché in questi mesi abbiamo imparato a comunicare e relazionarci in altri modi, tanto che si potrebbe parlare di socialità sostitutiva. Nel suo libro, si parla di due metamorfosi: la comunicazione in politica e la politica nella comunicazione. Oggi più che mai occorrono scelte anche impopolari, in quanto il senso comune a cui spesso ci si appella non sempre corrisponde al buon senso e in questa maniera la politica rischia di perdere lo sguardo prospettico che le compete.

Il Prof. Carlo Cottarelli, economista italiano e professore universitario, insieme a Domenico Favuzzi, Presidente e Amministratore Delegato di Exprivia, ha risposto alle sollecitazioni del giornalista Giovanni Di Benedetto. Nel libro “Pachidermi e pappagalli” ha messo in evidenza alcune bufale sull’economia, che continuano ad essere fortemente avvertite a livello sociale. La più rilevante, da cui scaturiscono molte altre, è la convinzione che l’inserimento della moneta unica abbia raddoppiato i prezzi e quindi il costo della vita, per quanto tale percezione sia stata smentita dai dati ISTAT.

Domenico Favuzzi, invece, ha ripercorso gli ultimi vent’anni del mondo imprenditoriale, in cui molti fattori sono in continuo cambiamento, per il peso della finanza, le lentezze burocratiche e per gli effetti della globalizzazione. La stessa emergenza sanitaria ha messo in rilievo l’utilità e la possibilità dello smart working, così come i benefici della tecnologia in più ambiti, soprattutto quello sanitario ancora molto arretrato.

 

La giornalista Alessia De Pascale ha conversato con il regista molfettese Giulio Mastromauro, vincitore del David di Donatello 2020 come Migliore Cortometraggio per la sua ultima produzione “Inverno”. Una storia molto autobiografica, quasi una stagione dell’anima, l’ha definita il regista, che ricorda come 10 anni fa si sia trasferito «per inseguire un sogno, un’illusione, qualcosa di non tangibile» grazie alle sollecitazioni della 1^ edizione del Bifest, in cui venne in reale contatto con registi e attori. Con commozione, ha raccontato della bella energia che si è creata già prima del set, forse perché tutti «avevano capito l’urgenza e l’emozione di questo corto». Il lock down è stato un momento in cui fermarsi, vivere anche gli affetti e dare compimento a intenzioni, come la sceneggiatura del suo primo film. Tra i progetti futuri, c’è sicuramente il desiderio di tornare in Puglia e anche a Molfetta per ambientare le sue produzioni e magari realizzare proposte che coinvolgano i più giovani.

A chiudere la serata, ricca di spunti e testimonianze, Al Bano Carrisi, che, guidato dalla giornalista Maria Grazia Rongo, ha ripercorso momenti autobiografici raccontati nel libro “L’origine del mio Mondo: Madre Mia”, con particolare attenzione e affetto per la figura materna. L’importanza dell’amore coniugale e familiare, il senso del sacrificio, la voglia di realizzarsi e affermarsi, la consapevolezza delle radici hanno scandito il suo intervento finale, con un omaggio a Domenico Modugno nell’interpretazione non prevista di “Amara terra mia”.

Una serata che ha segnato un punto di ripartenza per il settore culturale della città di Molfetta, capace di coinvolgere anche le imprese del territorio e di valorizzare le risorse e le potenzialità della città. Un appuntamento che ha risentito certamente della voglia di tornare a incontrarsi e stare insieme, con le dovute precauzioni per dare slancio a un futuro da ri-avviare.

 

Susanna M. de Candia