Lettera aperta dell’Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune

16 Luglio 2017

«Ricordiamo perfettamente le parole chiare, quasi di rimprovero, che  don Tonino Bello rivolse a noi laici nella messa crismale del 1989: “Assumetevi le vostre responsabilità. Rifuggite dalla delega facile con  cui vi siete spesso sottratti alle esigenze della laicità … La vostra dignità sacerdotale non contempla necessariamente spazi all'interno del presbiterio, ma spazi nel vortice delle piazze”.
Sarebbe ora difficile far comprendere il significato  di queste parole a un  Sindaco che dal palco,  appena saputo di essere stato riconfermato, dichiara: “L'Osservatorio deve decidere se diventare un partito o tornare a svolgere le processioni”. Tanto più difficile se si consideri che lo stesso Sindaco, incurante di tutti gli appelli, non si è fatto scrupolo di installare un monumento ad un bombardiere, qui nella terra di don Tonino, né di strappare dal muro una bandiera della pace, muto segno di protesta per quella offesa arrecata al Profeta della Non Violenza.
“L’Osservatorio ribadisce qui il suo principio statutario: Essere “sentinella” attenta su quanto avviene nel territorio, sul tessuto sociale, politico e amministrativo della “Civitas”, che possa in qualche maniera ledere il senso di legalità, di giustizia, di etica, di trasparenza, di salvaguardia del Bene Comune e soprattutto i diritti delle fasce più deboli, di chi non ha voce per farsi ascoltare. Lo vuole fare cercando di individuare bisogni e problemi, analizzarli in profondità anche avvalendosi dell’apporto di esperti, per dare risposte chiare, concrete ed eticamente coerenti”.
L’Osservatorio, che è un coordinamento di associazioni e cittadini,  in questi ultimi cinque anni si è occupato di vigilare sulla legalità e la salvaguardia del bene comune; di trattare temi di interesse sociale come quello della privatizzazione dell’acqua, dei codici etici, della raccolta differenziata dei rifiuti, della bonifica dell’area ex AFP, della discarica, della D1.1, delle tasse sui rifiuti, ecc.; di cercare di favorire il dialogo interparrocchiale, promuovendo un cammino con la Vicaria sui temi della Misericordia, della Famiglia, del ruolo del laico nella società.
L’amministrazione comunale accusa l’Osservatorio di fare politica ma non fa alcuna autocritica.  Noi invece chiediamo:

  1. È corretto agire in barba alle disposizioni di legge (con, ad esempio, l’affissione di manifesti elettorali in luoghi non autorizzati e le cerimonie di inaugurazione in tempi non autorizzati)?
  2. È onesto ingannare i poveri con la promessa di case popolari e postidi lavoro?
  3. È moralmente etico ed umanamente corretto calpestare la verità infangando avversari politici, stimati professionisti, associazioni e cittadini innocenti?
  4. È giusto strumentalizzare simboli religiosi e benedizioni perscopo elettorale?
  5. È coerente avere la bandiera della pace sul balcone del Comune e toglierla con imperio dal terrazzo del Bastione?

Dopo un periodo di deliberato silenzio mantenuto durante la campagna elettorale  l’Osservatorio riprende il proprio cammino, con lo stesso stile e vigore di sempre, dialogando con tutti e promuovendo iniziative tese a favorire la crescita culturale, umana e spirituale dei cittadini. Ha già in cantiere diverse iniziative tese a formare coscienze critiche sui temi della legalità, del pensiero politico, dell’ambientalismo e del pensiero religioso, nella convinzione che è maturo il tempo per avviare, anche a Giovinazzo, una scuola di formazione etico-politica e percorsi di sensibilizzazione sul tema della Pace. Continuerà nel contempo a sorvegliare e contrastare con fermezza chiunque attenterà al bene comune ed al territorio locale e cercherà di soffocare i valori di legalità e giustizia.»
 
Coordinamento Osservatorio