Luce e Vita - Ragazzi

L’indifferenza, nemica dell’uomo

Giornate di riflessione in ricordo dell’Olocausto

Il giorno 25 gennaio, tutte le classi terze della Scuola Media Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII, si sono recate nell’Auditorium del Liceo scientifico Orazio Tedone, per vivere con i ragazzi un’esperienza di ricordo dell’Olocausto. Lo spettacolo è stato organizzato dall’Associazione Rubis Canto e promosso dell’assessora comunale Monica Filograno. Sono state presentate canzoni in ebraico, tedesco, inglese e lettere scritte dagli ebrei deceduti nei campi di sterminio, concludendo con la canzone “Gam Gam” per ricordarci la marcia che bambini e ragazzi, tra i 2 e 13 anni, facevano per andare nelle camere a gas.
Dopo questo incontro i ragazzi della classe 3D Cotugno hanno creato dei quadrati di colore grigio che riportavano alcune frasi dei sopravvissuti per ricreare l’effetto delle pietre d’ inciampo, poi collocate davanti alle classi prime: “Chi ha subito il tormento non potrà più ambientarsi nel mondo, l’abominio dell’annullamento non si estingue mai. La fiducia nell’umanità, già incrinata dal primo schiaffo sul viso, demolita poi dalla tortura, non si riacquista più.” (Jean Améry); “Chi registra i campi di sterminio come “incidenti sul lavoro” della vittoriosa spedizione della civiltà, il martirio degli ebrei come un episodio irrilevante nel quadro della storia universale, non ricade soltanto al di qua della visione dialettica delle cose, ma perverte il senso della propria politica: che è quello di imporre un alt all’estremo del male.” (Theodor Adorno). Queste due delle frasi più significative a testimoniare che i pochi ebrei sopravvissuti non hanno mai dimenticato la loro esperienza e il modo in cui uomini e donne come noi li hanno trattati.
Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, dopo una serie di attività didattiche, i ragazzi di tutte le terze dei due plessi hanno scelto dei luoghi significativi della città di Ruvo per ricordare, attraverso una selezione di letture, tutte quelle persone a cui è stata strappata la vita prematuramente per motivi politici e a coloro che hanno resistito a tali torture e ancora oggi sono dei testimoni vivi per aiutarci a non ripetere mai più gli errori del passato.
“Quando la maestra mi disse: “non ho fatto io le leggi razziali”, capii che l’indifferenza fa più male di uno schiaffo. Quell’indifferenza è la mia nemica personale.” (Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah). Come la senatrice Segre ci insegna, noi ragazzi futuri uomini e donne, dobbiamo essere i primi a far sì che nel mondo non si commettano nuovamente gli errori del passato e a non vivere nell’indifferenza totale perché è proprio lei la nemica dell’uomo che non ci permette di riflettere su quello che è stato la Shoah e su quello che potrebbe accadere dimenticandola.

 

di Eufemia Daraio (Luce e Vita ragazzi)