SETTE, un disco per le opere di misericordia

di Girolamo Samarelli

Commissionato durante l’Anno della Misericordia, esce in questi giorni per Digressione Music il disco SETTE del compositore Vittorio Pasquale, composizione di sette tempi, di sette minuti ciascuno, per sette strumenti. Non c’è ambito, scientifico, fisico, naturale o soprannaturale in cui il numero sette non evochi suggestioni e infinite varianti. Nelle tradizioni mistiche antiche aveva un forte significato simbolico e nella chiesa cattolica richiama le Sette opere di misericordia corporali e spirituali che, a loro volta, sottolineano valori profondamente umani, tali da essere per tutti, al di là della propria visione spirituale della vita, un valore aggiunto al senso del vivere. Vincitrice del Bando nazionale indetto dalla SIAE “Sillumina, Copia privata per i giovani, per la cultura (Edizione 2016), Nuove opere”, l’opera “SETTE” si pone l’obiettivo di raccontare e tracciare tra i sette temi, sette note appunto, in sette tempi, per sette strumenti. La composizione n.1 Bread (Dare da mangiare agli affamati/Consigliare i dubbiosi) rilegge il testo del Padre Nostro accostato alla necessità di pregare l’Altissimo perché guidi l’uomo in una condotta secondo verità. Bussare del popolo, trasposto in musica, quale gesto evocativo di fame di verità chiarificatrice, perseguibile attraverso la preghiera. La composizione n.2 Water (Dare da bere agli assetati/Insegnare agli ignoranti) evoca l’acqua come fonte primaria di vita e sete di conoscenza; la samaritana che offre l’acqua a Gesù, come Gesù offre al popolo la parola del Padre suo. Evocazione dell’acqua attraverso una trasposizione in musica del suo essere all’interno dell’esperienza naturale quotidiana e della sua importanza essenziale per la vita terrena. La composizione n. 3 WHIte (Vestire gli ignudi/ Ammonire i peccatori) mette in contrasto la nudità del corpo con il vestito, segno della condizione spirituale dell’uomo. Richiamo ad un colore musicale ascoltato in precedenza. Bianco come colore
freddo o caldo, parallelo alla sensazione dell’essere vestiti o ignudi. La composizione n. 4 aNGeLS (Ospitare i Forestieri/ Consolare gli afflitti) rappresenta idealmente e graficamente il punto centrale da cui si origina la divisione speculare dei sette brani, e, proprio in virtù di questo motivo, strumentato con la contrazione minima d’organico a quattro strumenti (quartetto d’archi). L’immagine descritta in musica è quella dell’incontro degli angeli con Lot alla porta di Sodoma; ospitati alla sua tavola, questa visita assume un aspetto “consolatorio” e di misericordia nei confronti dell’uomo, scelto per essere salvato dalla sorte cruenta. La composizione n.5 tHe rIte (Assistere gli ammalati/Consolare gli afflitti) evoca il rito della visita agli infermi attraverso una divisione tripartitica della composizione: visita, pianto, consolazione. La composizione n.6 Peter’S dreaM (Visitare i carcerati/perdonare le offese) evoca l’immergersi in uno stato onirico di Pietro, piantonato da due soldati, frutto di un’elaborazione di fantasia che ne dipinge atmosfere tumultuose e concitate mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla chiesa per lui. La composizione n. 7 FroM tHe eartH (Seppellire i morti/pregare Dio per i vivi e per i morti) evoca il rito della sepoltura evidenziando il tumulto interiore di chi è colpito dal dolore sino ad una redenzione finale in ascensione, come una preghiera che s’innalza dalla terra verso l’alto. L’opera è eseguita da Marco Misciagna I violino, Ievgeniia Iaresko II violino, Vincenzo Anselmi viola, Giuseppe Carabellese violoncello, Antonino Maddonni chitarra, Marco Pasculli fisarmonica, Vitantonio Gasparro percussioni. L’opera sarà eseguita in prima nazionale presso l’Auditorium “A. Salvucci” del Museo Diocesano alle ore 20.30, domenica 19 novembre 2017. Il disco è disponibile su digressionemusic.it