Sulla “Barca di Pietro”

di Luigi Sparapano

Le strade di Bari erano sorprendentemente e piacevolmente libere, stamattina presto, lungo il percorso per giungere alla Basilica di San Nicola, prima tappa della giornata ecumenica barese voluta da Papa Francesco, terza visita pugliese nel giro di poche settimane. Nessun ingorgo, nessun intoppo anche al varco individuato per la Basilica. I volontari consegnano il programma e un cappellino bianco.

E mentre il sole comincia a far capolino dietro la facciata del tempio romanico che unisce Oriente e Occidente, ecco arrivare sulla piazza antistante i Patriarchi Ortodossi delle diverse chiese autocefale e i rappresentanti delle chiese evangeliche, accolti dall’applauso della gente. Qualche minuto di attesa e giunge Papa Francesco, esce dall’auto col suo passo cadenzato e si colloca sul sagrato della basilica, retta dai Domenicani, ad accogliere e salutare, con abbracci e strette di mano, ciascun rappresentante delle Chiese sorelle. Si chiudono le porte alle loro spalle, mentre scendono in cripta a venerare le reliquie del Santo di Mira e accendere la lampada uniflamma.

Ma il momento più emblematico è quando escono nuovamente sul sagrato e salgono sul pulman scoperto che li porterà al lungomare. Ecco, la più la moderna “barca di Pietro”, su ruote di gomma e lungo strade asfaltate, accoglie i Pastori delle Chiese che per oltre un millennio sono rimaste divise e contrapposte, e che ora “navigano”, visibilmente insieme, verso il sogno dell’Unità che ci auguriamo diventi realtà. La partenza della “barca” è accompagnata dal grido festoso della gente: “Chie-sa uni-ta! Chie-sa uni-ta! Chie-sa uni-ta!”.

Non c’è augurio ed esigenza più vera e più urgente.