Un malessere da cui guarire, insieme

La riflessione del Presidio di Libera Molfetta per Luce e Vita sui fatti di questa settimana

Libera-Molfetta

“È il discorso sul malessere della città. Di ogni città. Un malessere che, in modo spesso maldestro, vogliamo rimuovere dalla nostra coscienza”.
Partiamo dalle parole di don Tonino Bello nell’omelia per le esequie di Gianni Carnicella.
Quali parole sintetizzano meglio il nostro vissuto di questi giorni?
Quanto accaduto domenica 7 luglio in via Capotorti, ha coinvolto due famiglie in due diverse tragedie e ha fatto emergere ancora una volta, proprio in una data così particolare per Molfetta, la violenza come fenomeno degenerativo a cui è esposta tutta la cittadinanza, che percepisce un rischio sociale generale e non controllabile, che può coinvolgere davvero tutti.
Non possiamo pronunciarci sulle cause dell’accaduto, su di esse confidiamo che le autorità preposte facciano luce e chiarezza. Possiamo però constatare che, non solo a Molfetta ma in più parti d’Italia, troppe volte si utilizzano le armi per risolvere questioni private.
Ci chiediamo se le istituzioni cittadine nonché i cittadini stessi avrebbero potuto fare di più. Consapevoli anche del contesto variegato del quartiere, forse sarebbe stato necessario trovare il coraggio di offrire una parola di supporto al momento opportuno, nella prospettiva di scongiurare gesti più gravi.
Allo sgomento per l’episodio del 7 luglio, si è aggiunta la notizia del giorno seguente, circa gli arrestati e gli indagati all’ospedale di Molfetta nell’ambito dell’operazione “Quinto piano”.
In questo caso, la violenza non è stata fatta verso persone fisiche, ma verso dei valori non negoziabili: la dignità, l’onestà, la responsabilità personale, il senso di comunità.
Le persone coinvolte sono molte e, spesso, note alla comunità. Pur sapendo di altri che li avevano preceduti in certi comportamenti illeciti, hanno continuato ad agire in maniera illegale. Occorre che anche su questo episodio sia fatta giustizia per tutelare i valori essenziali della nostra comunità.
Confidiamo che le istituzioni possano darci opportune risposte su entrambi i casi e che possano aiutare con la loro azione a placare questo malessere che continua ad abitare le nostre coscienze.

Presidio di Libera – Molfetta