Saluto del Vescovo per il 15° Festival della Comunicazione

Saluto del Vescovo

vescovo_domenico«Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme».

 

Si apre così il messaggio che Papa Francesco ha indirizzato a noi tutti per la 54^ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia, che celebreremo il 24 maggio 2020. E questa prospettiva ha guidato l’ideazione e la realizzazione del 15° festival della comunicazione che, dietro l’invito della grande Famiglia delle Paoline e dei Paolini, si svolge quest’anno nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi al 4 al 24 maggio. Ringrazio quindi gli “apostoli della comunicazione” del Beato Giacomo Alberione per aver scelto la nostra Diocesi e per dare così un importante riconoscimento al lavoro che da anni conduciamo sul piano delle comunicazioni sociali, avendo in tal senso una lunga e intensa esperienza sorta, circa 96 anni fa, con il settimanale diocesano Luce e Vita ed estesa negli ultimi anni agli altri canali di comunicazione attivati con grande entusiasmo da parte dei volontari dell’Ufficio diocesano. Il festival offrirà, in oltre venti giorni, molteplici occasioni di incontro, di riflessione e di condivisione, disseminate fra le quattro città diocesane, avendo voluto valorizzare quanto il territorio stesso offre, lungo cinque vie della comunicazione: la conoscenza, i linguaggi, la bellezza, la condivisione, la solidarietà. Sulla scia del messaggio del Papa ecco allora il compito che ci diamo: essere tessitori e narratori di storie buone, nella consapevolezza che «nessuno è una comparsa nella scena del mondo e la storia di ognuno è aperta a un possibile cambiamento». La nostra terra, segnata dal passaggio di due giganti che hanno saputo incrociare e narrare le storie umane, specie quelle più misere – il Venerabile don Ambrogio Grittani e il Servo di Dio don Tonino Bello, vescovo – vuole restare attenta e protesa a «guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri». Buon festival!

 

Mons. Domenico Cornacchia, vescovo