Tra i 48 progetti finanziabili su tutto il territorio regionale, dei quali è online la graduatoria dei soggetti ammissibili al bando per la Valorizzazione e la fruizione dei Beni ecclesiastici, vi è anche quello presentato dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
L’Intervento di ristrutturazione, restauro, recupero funzionale e allestimento di laboratori finalizzati alla valorizzazione e fruizione di porzione di immobile appartenente al Seminario Vescovile di Molfetta andrà a potenziare l’offerta culturale del Museo diocesano di Molfetta.
Inserito nella strategia SMART IN, il Bando ecclesiastici è ritenuto uno degli strumenti più significativi, avendo ottenuto, tra l’altro, l’autorizzazione della Commissione Europea alla modifica del regolamento per includere il patrimonio ecclesiastico nei finanziamenti per il restauro e la valorizzazione degli immobili culturali.
Implementata la dotazione finanziaria iniziale del bando sino a 40 milioni di euro, per soddisfare la significativa partecipazione degli enti ecclesiastici e delle numerose progettualità tese a recupero e funzionalizzazione di infrastrutture materiali del patrimonio, potenziamento dell’offerta di servizi culturali attraverso la realizzazione di laboratori, adeguamento tecnologico, creazione di strutture di servizio per la fruizione dei beni destinati alle collettività locali e ai turisti.
«Perché un patrimonio vissuto – ha affermato l’Assessore regionale Capone – si degrada meno e assolve alla funzione di creare capitale culturale, promuovere inclusione, integrazione, valorizzazione. E questo vale per le biblioteche, i teatri, i musei, i cinema, e vale anche per i beni ecclesiastici che, con le competenze e i talenti di tanti giovani professionisti del settore, possono arricchire la conoscenza e la consapevolezza di cittadini e turisti visitatori!».
Un nuovo orizzonte si apre, dunque, per il Museo della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi che aveva inteso avviare la progettazione per la candidatura con un incontro pubblico il 18 giugno 2019, a 10 anni esatti dalla data di presentazione della conclusione dei lavori effettuati sugli ambienti sinora fruibili.
«Noi come Ente ecclesiastico siamo, come tanti altri, semplici custodi di beni… universali» ha commentato il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, esprimendo gratitudine alle istituzioni per l’attenzione mostrata alla proposta diocesana.
Museo diocesano, un luogo unico, un luogo di tutti.
Copp.FeArT