15 e 16 agosto 2011

Siamo a Madrid...

Lunedì 15  e martedì 16 agosto 2011
 
Dopo la lunga traversata della “meseta”, l’arida campagna spagnola tra Barcelona e Madrid, nel caldissimo pomeriggio del ferragosto castigliano giungiamo nella scuola che ci ospiterà. Siamo nel quadrante SUD OVEST di Madrid, abbastanza vicini al centro, ma l’accoglienza che ci viene riservata è “caliente” solo quanto a temperatura dell’aria! La sistemazione non è affatto delle migliori, ma ci giungono notizie di gruppi messi peggio di noi… così non perdiamo la calma, ci rimbocchiamo le maniche e ci organizziamo in una turnazione degna dei nostri campi scuola parrocchiali per tenere tutto pulito e in ordine (per quanto possibile in una palestra dove ciascuno ha a disposizione 1mq per posare la propria valigia). Si dorme all’aperto, sotto il caldo porticato della scuola le cui aule non ci sono state concesse, così come a tanti altri gruppi, probabilmente nel nome di un ostentato laicato di un governo spagnolo che, spiace dirlo, risulta inospitale rendendo così anche noi, a modo nostro, “indignatos”, con la differenza che la nostra reazione non si traduce in protesta ma in uno straordinario e festoso incontro per le strade di Madrid: ora è davvero GMG! La mattina del 16 ricorda tanto l’estate del 2000 a Roma… Plaza Major e Puerta del Sol sono un tripudio di colori e canti! Il pomeriggio ci dirigiamo in Plaza de Cibeles per la Messa, dove il cardinal Varela dà il benvenuto a decine di migliaia di giovani ricordando che la nostra è un’età di scelte importanti. Radicali.
 
 

Gigi Copertino e Francesca Polacco

 

 
Pellegrini umili e lieti
A Plaza de Cibeles esplode la gioia per Giovanni Paolo II e Benedetto XVI
 
(Madrid) – Dagli altoparlanti la musica si diffonde a tutto volume, mentre i giovani che affollano Plaza de Cibeles, a Madrid, salutano ed esultano quando vengono chiamate le varie nazionalità. Ma è, ancora una volta, la voce e il ricordo di Giovanni Paolo II a infiammare la piazza – arricchita da colori, voci e bandiere – con quel ‘voi non vi rassegnerete’ pronunciato da un Papa anziano ma indomito davanti alla spianata di Tor Vergata, nell’estate del 2000. Undici anni dopo, ancora giovani a perdita d’occhio animano, il 16 agosto, l’inaugurazione della 26ª Giornata mondiale della gioventù 2011.

‘Sì, la fede è possibile’. Non è un caso che Karol Wojtyla, il Papa dei giovani, beato da pochi mesi, sia uno dei patroni di questa Gmg, a fianco degli spagnoli san Giovanni della Croce, sant’Ignazio di Loyola, san Francesco Saverio, san Isidoro l’agricoltore, santa Maria de la Cabeza, san Giovanni d’Avila, santa Teresa d’Avila, san Raffaele Arnaiz e della peruviana santa Rosa da Lima. Indubbiamente il Papa beato è il testimone più ‘vicino’ alla generazione di Madrid 2011, nuova rispetto a quella che animò Santiago de Compostela nel 1989 o Roma nel 2000, ma pur sempre una generazione di ‘giovani della Gmg’, oggi come allora ‘ a modo loro ‘ alla ricerca di un’emozione, di una parola capace di dare risposta alle domande più profonde, di un incontro che può cambiare la vita. ‘Carissimi giovani, voi siete convenuti qui, a Madrid, dagli angoli più remoti del pianeta, per dire ad alta voce al mondo intero – e in particolare a questa Europa che dà segni di profondo smarrimento – il vostro convinto ‘sì’. ‘Sì’, la fede è possibile! Anzi, è un’avventura meravigliosa che ci permette di scoprire tutta la grandezza e la bellezza della nostra vita’. Con queste parole il card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, si è rivolto ai giovani convenuti per l’avvio ufficiale della Gmg. ‘La fede ‘ ha aggiunto Rylko ‘ è un fattore decisivo nella vita di ogni uomo. Tutto cambia se Dio c’è o non c’è. La fede è la radice che ci nutre con la linfa vitale della parola di Dio e dei sacramenti; è il fondamento, la roccia su cui costruire la vita, la bussola sicura che guida le nostre scelte e dà alla nostra vita l’orientamento decisivo’.

Papa e giovani, cuore a cuore. ‘Avete potuto provare direttamente come la propensione all’accoglienza, alle braccia aperte sia radicata in un vecchio paese formato da una comunità di popoli: la Spagna’. L’arcivescovo di Madrid, card. Antonio Rouco Varela, ha quindi presieduto la celebrazione inaugurale della Gmg. Rivolgendosi agli oltre 200mila giovani presenti, il porporato ha affermato: ‘Le giornate mondiali della gioventù sono inseparabili dal beato, nella cui memoria questa sera celebriamo l’eucaristia nella Plaza de Cibeles, un luogo molto vicino a dove lui stesso presiedette tre grandi celebrazioni nel 1982, 1993 e 2003. Sto parlando dell’indimenticabile, venerando e amato Giovanni Paolo II, il Papa dei giovani. Con lui è iniziato un periodo storico nuovo, inedito nella relazione tra il successore di Pietro e i giovani: una relazione diretta, immediata, cuore a cuore, impregnata nella fede nel Signore, in Gesù Cristo, entusiasta, piena di speranza, allegra e contagiosa’. ‘La santità personale di Giovanni Paolo II brilla in maniera singolare proprio nell’evangelizzazione dei giovani contemporanei’. Benedetto XVI, ha quindi specificato l’arcivescovo di Madrid, non ha temuto di mettere in risalto l’amore per i giovani di Giovanni Paolo II nell’omelia della sua beatificazione pochi mesi or sono in piazza San Pietro.

La generazione di Benedetto XVI. ‘Voi, i giovani che incontriamo qui e i tanti altri che non hanno potuto o non hanno voluto partecipare a queste giornate di Madrid, siete la generazione di Benedetto XVI. Non è la stessa generazione di Giovanni Paolo II’, ha poi affermato Varela, sottolineando come i giovani si trovino ad affrontare nuovi problemi e sfide, dalla globalizzazione alla crisi economica, dalle più moderne tecnologie alla rivoluzione delle comunicazioni. ‘I giovani di oggi, le cui radici esistenziali sono indebolite da un rampante relativismo spirituale e morale, hanno bisogno di incontrare, come o ancor più delle generazioni precedenti, il Signore attraverso l’unica via che si è dimostrata spiritualmente efficace: quella del pellegrino umile e semplice che cerca il suo volto. Il giovane di oggi ha bisogno di vedere Gesù Cristo nell’incontro con la Parola e i sacramenti, e in particolare nell’Eucarestia e nel sacramento del perdono. Ha bisogno di vederlo e di entrare in dialogo profondo con Lui, che ama senza chiedere niente in cambio, se non la risposta al suo amore’. ‘È desiderio del Papa, che tanto vi ama, che voi andiate in questa direzione ‘ ha concluso il porporato ‘, che sperimentiate in questi giorni la comunione cattolica della Chiesa, la verità e l’urgenza di far vostro il tema della Giornata mondiale della gioventù 2011’, ‘Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede’.

(Sir)