Carissimi Ragazze e Ragazzi, prendo carta e penna… Ops!… tastiera, mouse e pc, per scrivere ancora sulle pagine di Luce e Vita ragazzi. Sono felicissimo di dialogare con voi, specialmente quando mi è possibile farlo di persona, nelle parrocchie, nelle scuole, per strada…
La parola chiave di questo numero – Famiglia – richiama quanto ho scritto nella mia Lettera pastorale, in cui ho cercato di dire come si possa “Annunciare la gioia del Vangelo in famiglia”, e in essa mi sono lasciato ispirare dall’episodio in cui Gesù, all’età di dodici anni, venne portato dai suoi Genitori a Gerusalemme, secondo l’usanza ebraica (Luca 2).
Il Vangelo ci propone la Santa Famiglia di Nazareth, Gesù, Giuseppe e Ma- ria, come una famiglia in cui c’è pace, serenità, desiderio di rispettare gli impegni della religione ebraica, «una famiglia semplice, vicina a tutti, inserita in maniera normale nel popolo».
Mi chiedo e vi chiedo: quale aria si respira nelle vostre famiglie? Immagino le vostre risposte: alcuni diranno che ugualmente nelle loro famiglie c’è pace, serenità, rispetto…, ma non mancano momenti e situazioni in cui aleggia il rancore, la disarmonia, la mancanza di rispetto.
Addirittura si arriva anche a rompere il legame che dovrebbe tenerle unite.
Allora sento di dire a voi, in occasione di questo Natale, di mettercela tutta perché per parte vostra possiate dare anche a noi grandi esempio di unità, di amore, di perdono… che sono le regole di base per vivere bene insieme. Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco, ricordate?
Permesso, grazie, scusa…
Un ultimo suggerimento. Sollecitate i vostri genitori a vivere insieme l’esperienza della celebrazione eucaristica domenicale, fermandovi insieme in preghiera, in chiesa, in rispettoso silenzio per entrare in colloquio intimo con Dio Padre.
Sono convinto che anche nelle vostre case si respirerà un po’ di più il clima della Santa Famiglia di Nazareth e si creerà una vera e propria Chiesa domestica.
Auguri!
+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo