Elezioni comunali: in attesa dell’alba che verrà

di Onofrio Losito*

Concluso il lungo iter elettorale nei Comuni di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, esprimiamo gli auguri ai Sindaci Tommaso Minervini, Tommaso Depalma e Ninni Gemmato (nella foto, da sinistra) e ai Consiglieri comunali, nonchè agli Assessori che, in questi giorni, saranno chiamati a comporre le Giunte comunali.
Rimane l’amaro per i toni molto bassi che sono stati toccati in alcune situazioni, complice anche il disinvolto uso dei social media, talvolta anche da quanti si rifanno ad una identità ecclesiale. Sarà il caso di tornare a riflettere con pacatezza su questi temi.
Auspichiamo che si dismettano le armi della campagna elettorale e si cooperi, ciascuno per la sua parte, per il vero Bene delle città.
Riportiamo la nota dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro. (La redazione di Lev).
 
Terminate le elezioni amministrative da nord a sud, la cronaca racconta territori che fanno storia a sé, anche se contemporaneamente lanciano segnali importanti ai partiti in vista delle prossime elezioni nazionali. Da una parte infatti c’è l’amarezza soprattutto dei 5Stelle che non sono riusciti ad arrivare al secondo turno in nessuno dei comuni su cui speravano almeno di giocarsela; dall’altra la soddisfazione di un centrodestra che, dove si presenta unito, porta a casa qualche soddisfazione. Ma altrettanto dicasi del centrosinistra che, ricompattandosi al ballottaggio, è riuscito a capovolgere le sorti del primo turno e vincere in città come Lecce e Taranto.
Sempre di più il dato più preoccupante è la crescita dell’astensionismo con l’affluenza che, rispetto al 2012, cala in media dal 66,8% al 60,1%.  Dati che si ripercuotono anche a livello diocesano dove le elezioni e i ballottaggi hanno interessato le città di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi.
Terlizzi con una affluenza definitiva del 52,26% (al primo turno del 70,76%) sceglie di confermare il governo di centrodestra e rielegge Ninni Gemmato con il 60,4% dei voti. Giovinazzo riconferma l’esperienza del sindaco Tommaso Depalma sostenuto da liste civiche di area centrodestra, che vince le elezioni amministrative con il 52,2% dei voti (con un’affluenza definitiva del 61,53% e al primo turno del 67,33%).
Anche Molfetta con un’affluenza molto bassa, del 44,79% (al primo turno è stata del 60,62%), riconferma l’esperienza di governo di centrosinistra eleggendo Tommaso Minervini con il 57,1% dei voti, anch’egli, quindi, alla sua seconda esperienza di primo cittadino.
Eppure resta, come dicevamo, l’amaro per la sempre più scarsa partecipazione dei cittadini alla gestione della propria città soprattutto con l’esercizio del voto. Sarà che probabilmente c’è stata poca chiarezza sulla collocazione politica delle compagini che hanno sostenuto i vari candidati sindaci, oppure una campagna elettorale piuttosto fiacca a Molfetta e più virulenta, nei toni, a Giovinazzo e Terlizzi, che ha prodotto la sensazione di un evento – quello delle votazioni – passato senza grandi sussulti. Roba dei soliti pochi che magari ondeggiano qua e là spostando pacchetti di voti “a prescindere”, complice anche la promessa di un miglioramento delle proprie condizioni sociali o, peggio, il mantenimento delle attuali.
Svanisce quindi l’esercizio di una politica sostenuta da ideali, fatta di battaglie coraggiose e di grandi passioni. É sempre più un conglomerato omogeneo da dove emergono solo piccoli distinguo dettati per lo più da esigenze personalistiche che non da grandi visioni politiche.
Quanta nostalgia di una politica “con la maiuscola” come ha ribadito più volte papa Francesco. Ma non serve piangersi addosso, occorre insieme con coraggio sostenere le forze “belle” che sono cresciute nei nostri circuiti formativi cattolici spingendole ad intraprendere l’esperienza della politica attiva e spezzare l’apatia del voto delegato ai soliti “pacchettisti”.
Come la sentinella della notte attendiamo con ansia l’alba di un nuovo giorno politico.
 
* Direttore Pastorale sociale e del lavoro