«Tale a me tibi traditur consilium: ut per rivulos, non statim in mare, eligas introire»: è il primo suggerimento di San Tommaso a uno studente di nome Giovanni, che gli domandava dei consigli sul metodo di studio. Lo seguiamo anche noi. Entriamo gradualmente nel tema che dobbiamo approfondire, ossia gli orientamenti pastorali dell'episcopato italiano per il decennio 2010-2020 e pubblicati col titolo: Educare alla vita buona del Vangelo (= EVBV).
1. [Identifichiamo il documento] Cominciamo, dunque, con lo sgomberare il campo da alcune false attese. Prima, perciò, di entrare nel merito del testo, penso sia corretto dir subito cosa questo documento non è. Esso non è, né intende proporsi come un documento sull'educazione. Esso, pertanto, non va letto come un testo di pedagogia, neppure di pedagogia religiosa. Neppure ci si deve attendere da esso l'organicità di un trattato, ma lo si deve considerare piuttosto per come esso stesso si presenta, ossia un insieme di «linee pastorali che emergono dalla scelta dell'educazione come attenzione portante di questo decennio e che si intrecciano con tutto l'agire della Chiesa» (EVBV, 6). Ecco, allora, cosa in prima battuta diremo di questo documento: a partire dall'incontro con Gesù Cristo e dall'accoglienza del suo Vangelo, i Vescovi italiani sviluppano alcune riflessioni sull'educazione facendo riferimento a una storia cristiana e all'esperienza di Chiesa maturata in questo nostro tempo.